Trabucco, tra un mese l’antica macchina da pesca sarà restituita alla città

L’opera restituirà alla città della Disfida la sua identità marinara

lunedì 25 novembre 2019
A cura di Cosimo Giuseppe Pastore
Imponente e maestoso nelle sue dimensioni, quanto primitivo ed essenziale nella sua architettura, rigorosamente lignea. Il trabucco, gioiello incustodito dalla natura e da un perdurante disinteresse dell'uomo, resta il simbolo di una forte identità marinara per Barletta. Una cultura, quella del mare, che si snoda attraverso i ricordi di quanti sul braccio di Levante si recavano per portare con sé il pesce appena pescato e che rivive nel mito che le generazioni più giovani hanno dell'antica macchina da pesca.

Proseguono i lavori di recupero del trabucco che presto restituiranno alla collettività barlettana la propria identità marinara. Manca circa un mese all'ultimazione dell'opera, condotta dall'architetto Francesco Giordano, che sarà quindi consegnata presumibilmente in pieno periodo natalizio. Un progetto che intende restituire il trabucco nella versione più fedele all'originale, seppur si stia adoperando il legno di abete e non di pino d'Aleppo, materiale che, invece, caratterizzava le antiche costruzioni della costa.

In passato, la città della Disfida vantava ben cinque trabucchi, di cui tre a Levante e due a Ponente, ma il tempo li avrebbe corrosi, fino a renderli relitti del mare. Così, a ricordarci delle nostre radici marinare, ne sarebbe rimasto solo uno, colpito negli anni passati da un incendio doloso.

È proprio per non disperdere totalmente i tasselli di questa storia, identificativa di un'intera comunità, che il progetto, finanziato con una somma di 75 mila euro, prevede anche la realizzazione di un "Museo del Mare". L'allestimento fotografico e multimediale, dedicato al trabucco, troverà sede proprio nella casetta lignea originariamente utilizzata dai pescatori come deposito per i propri attrezzi.
Trabucco di Barletta, il cantiere operativo
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