Tappa della 19^ Granfondo Ciclistica dei Trapiantati all'IISS "Léontine e Giuseppe De Nittis" di Barletta

Una iniziativa organizzata dall'associazione “Amici del trapianto di fegato” di Bergamo

mercoledì 8 ottobre 2025
Lo scorso 3 ottobre, la 19^ Granfondo Ciclistica dei Trapiantati, organizzata dai volontari dell'Associazione "Amici del trapianto di fegato" di Bergamo in collaborazione con l'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e il Centro Regionale Trapianti della Puglia, ha fatto tappa a Barletta per incontrare le studentesse e gli studenti dell'IISS "Léontine e Giuseppe De Nittis", dopo essere partita da Galatone (Lecce) il 29 settembre e aver pedalato in lungo attraverso Taranto, Monopoli e Bari, per completare l'impresa a Foggia, subito dopo Barletta.

Un bel modo per dimostrare che di trapianto non solo si vive ma si brilla: grazie a questo importante passo avanti della scienza, si può tornare a una vita normale e anche praticare sport impegnativi come il ciclismo, che tra l'altro, è dimostrato, allungano la vita dell'organo interessato grazie ai benefici per la salute che ne derivano.

Da 19 anni la Carovana della Granfondo, formata da trapiantati e personale volontario di supporto organizzativo, porta nelle scuole, negli ospedali, nei luoghi d'incontro con le comunità e le istituzioni, la cultura della donazione, ponendosi come strumento di diffusione di una sensibilità più consapevole verso una pratica terapeutica che, a ben guardare, se abbracciata da molti, può rappresentare una rivoluzione nel mondo della cura. L'Italia è il secondo Paese europeo in fatto di donazione di organi, con un tasso di 28,2 donatori ogni milione di abitanti (fonte: Avis). Nonostante i progressi, però, sono ancora circa 8000 i pazienti in lista d'attesa; per questo il Ministero della Salute ha deciso di intensificare la campagna per la donazione introducendo la possibilità di scelta all'atto del rinnovo della carta d'identità, cosa non da poco se pensiamo che disporre del proprio corpo anche dopo la morte equivale a esercitare fino in fondo la libertà individuale, sollevando, tra l'altro, i congiunti da una decisione non sempre facile.

Non era scontato vedere l'auditorium pieno ma gli studenti del "Léontine e Giuseppe De Nittis" hanno scelto di ascoltare le testimonianze dei trapiantati della Granfondo, rispondendo positivamente al consueto impegno per la cittadinanza messo in campo da tutta la comunità dell'Istituto con la guida e il sostegno del dirigente Antonio Francesco Diviccaro, concorde con il presidente dell'Associazione "Amici del Trapianto di Fegato", Marco Bozzoli, nel considerare "la donazione d'organo, un gesto di grande generosità ma soprattutto di straordinario senso civico": il solo impianto di nuove cornee può voler dire, per esempio, tornare a vedere.

Le ragazze e i ragazzi dell'Istituto De Nittis hanno rivolto agli organizzatori, ai donatari - in vivace tenuta da ciclismo - e ai vari esperti presenti (il responsabile sanitario Mariangelo Cossolini, il direttore sportivo Diego Vezzoli, il coordinatore trapianti della Asl BT Giuseppe Vitobello, la presidente dell'AIDO BT Natalia Inchingolo) numerose domande, segno - un po' a sorpresa - di interesse e voglia di informarsi su un tema che ci si augura attecchisca fruttuosamente anche al Sud della nostra Penisola, perché "se vogliamo ricevere, dobbiamo anche mettere a disposizione" offrendo agli altri quello che potrebbe essere necessario a noi, come ha fatto notare - dopo una toccante testimonianza personale - Rosa Ieva, vice presidente AITF Puglia (Associazione Italiana Trapiantati di Fegato O.D.V.). Sua anche la battuta d'inizio dell'incontro, rivolta come un appello alle giovani leve del De Nittis: il male non è "non" conoscere, ma rifiutarsi di conoscere.
19ª Granfondo Ciclistica Trapiantati