Stop al consiglio comunale, le opposizioni: «Da quando è necessaria la presenza del sindaco per celebrare l'assemblea?»

La nota di Pd, Lista Emiliano, Con Emiliano e Coalizione Civica.

mercoledì 5 novembre 2025 14.48
«Stop al Consiglio Comunale per il quasi concomitante Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. È durata appena una ventina di minuti la seduta del Consiglio comunale di Barletta in programma stamattina. Nel bel mezzo della trattazione delle domande d'attualità, infatti, il Sindaco Cannito ha chiesto la parola e ha detto che per l'incombente riunione convocata presso l'Ufficio territoriale del governo, dopo l'agguato a colpi di pistola avvenuto venerdì 26 ottobre contro Giuseppe Dibari, presidente del Comitato 167, alla quale naturalmente era stato invitato, riteneva opportuno far venire meno il numero legale dell'Assemblea, rimandando così i lavori alla seconda convocazione in programma domattina, giovedì 6 novembre. Ma da quando in qua è necessaria la presenza del primo cittadino per fare validamente svolgere la seduta dell'Assemblea cittadina? E per di più per esaminare la solita serie di ratifiche di delibere e di riconoscimenti di debiti fuori bilancio?». Così in una nota congiunta i gruppi consiliari di Partito Democratico, Lista Emiliano, lista Con Emiliano e Coalizione Civica.



«In altre sedute il Sindaco Cannito non è stato presente e i Consigli comunali si sono regolarmente tenuti. Non sarebbe stato più utile e politicamente nonché amministrativamente produttivo far proseguire la trattazione dei punti all'ordine del giorno alla presenza di Vicesindaco, Assessori e Consiglieri comunali? Stupisce questo modo di governare, anche e soprattutto davanti all'inerzia e all'indifferenza che contraddistinguono, ad esempio, il perdurante congelamento della Commissione comunale competente per l'Urbanistica dall'ormai lontano mese di luglio. E dire che proprio quella Commissione potrebbe dare un contributo essenziale al disegno e allo sviluppo armonico di una città che soffre sulla propria pelle le ferite di interventi sbagliati o affrontati con negligenza e ritardi e che sfidano tuttora i decenni, come nel caso del Piano urbanistico generale sempre più fantasma. Emerge poi, come al solito, lo stile prevaricatore e arrogante del Presidente del Consiglio comunale Marcello Lanotte nella conduzione dei lavori consiliari: dopo la ricucitura nel marzo scorso dello "strappo" con il Sindaco Cannito, ormai interpreta la sua funzione e le sue prerogative come mero puntello della maggioranza consiliare. Ha chiesto lui stesso la verifica del numero legale appena l'ha evocata il primo cittadino, dimenticando che, al di là della forma, dovrebbe essere anche il garante del buon andamento dell'attività dell'intero Consiglio. A maggior ragione, dopo i fatti odierni, come forze di opposizione confermiamo la volontà di non partecipare alle Conferenze dei capigruppo, come già avviene dal mese di giugno scorso a causa dello stile arrogante e prevaricatore che il Presidente del Consiglio Marcello Lanotte manifesta impudentemente. Quanto all'invito a rivolgere le nostre doglianze al Sig. Prefetto o alla Procura della Repubblica, intendiamo rassicurare il Presidente del Consiglio comunale circa il nostro impegno in tal senso. Per intanto, si "accontenti" delle nostre osservazioni e delle nostre rimostranze a mezzo stampa».