Stabilimenti balneari, «rivedere la normativa per favorire il turismo»

Il consigliere Francesco Ventola chiede che la Regione Puglia riveda il PPTR

domenica 10 luglio 2016
«Monta e rimonta, perché all'obbligo di avere strutture amovibili si aggiunge quello di doverle poi davvero togliere quando la stagione balneare è finita. Lo impone la Sovrintendenza che tutela il paesaggio ritenendo di dover distinguere quello estivo da quello invernale. Si potrebbero obiettare e ritenere fuori luogo, tempo e spazio coloro che sono ancorati a un'idea della salvaguardia del paesaggio decisamente datata. Ma questo non aiuterebbe gli operatori balneari che non hanno bisogno di parole ma di regole certe». E' quanto dichiara il consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Francesco Ventola.

«La Regione Puglia può e deve fare la sua parte. Intanto, perché, l'assessore all'Urbanistica, Curcuruto, ha avviato un tavolo tecnico, che speriamo metta mano anche al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale scritto, nella passata legislatura, con la "penna" di chi ha immaginato che qualsiasi opera costruita sul mare è brutta e illegale. Mai ipotizzando che ci possa essere una progettazione improntata alla bellezza e all'idea di armonizzazione con il contesto naturale. Specie se si tiene conto che la Puglia è una regione a vocazione turistica e che l'attività deve necessariamente svolgersi prevalentemente sul mare. Ma la Regione Puglia può spingere, all'interno della Conferenza Stato-Regione, perché si possa cambiare una normativa nazionale che ha bisogno di essere modernizzata e snellita per farla marciare a passo con i tempi e risponda alle reali necessità degli operatori».