«Spostiamo il consiglio comunale in periferia»

Antonio Cannito scrive sullo stato di abbandono “medievale” della periferia di Barletta

martedì 4 febbraio 2014
«Alla periferia di Barletta appartiene un triste primato. È una zona tanto ampia quanto palesemente dimenticata dalla nostra amministrazione comunale. Ed è un vero peccato, perché le potenzialità della zona periferica della città sono infinite e tutte da sviluppare». Così scrive Antonio Cannito, che torna a gettare un faro di attenzione sulle problematiche della periferia e che così scrive in una nota diramata alla nostra redazione.

«Tutta quella parte della città che va dal sottovia Alvisi in poi, sembra essere abitata da cittadini di serie B, che nulla hanno a che fare con l'élite che abita in centro. Tante volte sembra di essere tornati al Medioevo, quando la corte abitava a palazzo con i suoi "dipendenti" e il volgo era costretto a vivere in condizioni precarie. Dal suo insediamento in qualità di sindaco di Barletta, Cascella non è mai intervenuto incisivamente in merito alla situazione della nostra periferia, che langue in uno stato di abbandono. Forse il sindaco non conosce a fondo la periferia, probabilmente non conosce tutte le problematiche con cui i cittadini combattono giorno dopo giorno. O forse le conosce? Probabilmente conosce solo Largo Primavera dove ogni anno si svolge una "festa" organizzata da una forza politica sovvenzionata dalle casse comunali! Capita piuttosto raramente, infatti, di poter "ammirare" una pattuglia delle Forze dell'Ordine o della Polizia Municipale o magari imbattersi al cospetto di un Vigile Ambientale o di un Vigile Urbano che dirige il traffico, in periferia le condizioni ambientali destano particolare preoccupazione.

La 167 ormai da alcuni mesi ospita quella che ormai è diventata una discarica a cielo aperto, con montagne di rifiuti accantonate e mai rimosse. Quando dal cielo scende qualche goccia di pioggia, la periferia è una piscina unica: le abbondanti piogge degli ultimi giorni ci hanno anche regalato centinaia di buche di grandezza variabile, che certo non favoriscono la viabilità. Penso agli anziani e ai bambini ma penso anche a quelle buche che non sono state "rattoppate" e dove qualcuno presto ci finirà all'interno. Mi chiedo se l'Amministrazione comunale conosce queste problematiche. Sa cosa succede in periferia? L'assessore all'ambiente e la commissione ambiente dovrebbero svegliarsi dal torpore, e guardare i reali fabbisogni della periferia cittadina. E con loro l'assessore provinciale all'ambiente nonché consigliere comunale che batte il record di assenteismo in consiglio comunale. Barletta non è soltanto corso Vittorio Emanuele, o al massimo via D'Aragona.

I nostri concittadini delle periferie chiedono aiuto, vorrebbero una città più vivibile. Forse la periferia è utile solo come bacino di voti durante le elezioni? Come sempre, in campagna elettorale si parla tanto di rivalutazione delle zone periferiche, salvo poi trascurarle per mesi e mesi. Non si può soltanto intervenire con l'istallazione di piste ciclabili, peraltro di dubbia utilità: le priorità sono altre, DEVONO essere altre. Sicurezza, viabilità, condizioni ambientali, qualità della vita, dovrebbero essere tra i punti da monitorare con certosina costanza, e invece siamo di fronte alla solita, ingiusta classificazione di cittadini di serie A e di serie B. Le ultime notizie per quanto riguarda la raccolta porta a porta vedono le zone Borgovilla-Patalini immerse ancora di più nell'immondizia! Sono d'accordo con la Fiadel in riferimento al cosi tanto acclamato servizio che vedrà, dovesse essere approvato, le strade della periferia diventare davvero una discarica a cielo aperto visto che l'Azienda per risparmiare e tagliare "servirà" solo tre volte a settimana queste vie. Vie dove abitano cittadini che pagano regolarmente la fatidica Tares senza avere in cambio la raccolta domenicale e senza avere servizi! Tares vuol dire "tassa rifiuti e servizi" ma solo per alcuni! L'Amministrazione comunale ha il dovere di salvaguardare anche le esigenze dei barlettani che vivono quotidianamente la periferia, ha il dovere di ascoltare rimostranze e lamentele, perché fare orecchie da mercante non serve a nessuno.

L'ideale sarebbe spostare di tanto in tanto il Consiglio Comunale in periferia, perché no? Per vedere l'effetto che fa… Anche per testimoniare la reale vicinanza dell'amministrazione a tutti i cittadini, per cercare soluzioni condivise che possano migliorare la vivibilità delle zone più lontane dal centro.S ono sicuro che il sindaco Cascella provvederà quanto prima a porre rimedio a questi problemi della periferia, certo non è e non sarà facile, ma almeno proviamoci, ma soprattutto, proviamo a stare un po' più attenti a quelle che sono le richieste, giuste, dei cittadini che si sentono abbandonati dalla classe politica».