Spadafora: «Atteggiamento ricattatorio, ricerca disperata di un posto in giunta»

Giudizio politico senza attenuanti per i consiglieri della lista "insieme con Cascella"

martedì 2 dicembre 2014 11.20
«Nella giornata di giovedì 27 novembre si è tenuta una seduta di Consiglio Comunale a Barletta con all'ordine del giorno punti di grande importanza simbolica ed amministrativa. Se nel consiglio comunale dell'1 novembre erano stati approvati provvedimenti quali lo "Ius Soli" e il "Registro delle Unioni Civili", che alcuni osservatori avevano definito, a torto, privi di concrete ricadute sulla vita cittadina, ieri erano in calendario provvedimenti di sicura impronta sulla città. Primo tra tutti l'istituzione delle giornate del ricordo delle vittime della mala edilizia». Così il cronologico incipit della coordinatrice di "Barletta insieme" Caterina Spadafora che con una nota riportata dalla "Gazzetta del Mezzogiorno" che inspiegabilmente non è stata estesa alla nostra redazione. La Spadafora non le manda sicuramente a dire continuando: «ebbene un consiglio comunale cinico e svogliato e una maggioranza irrispettosa hanno permesso l'ennesimo affronto a tante vittime innocenti che secondo i nostri rappresentanti in consiglio non meritano nemmeno il tributo del ricordo, sancendo così in maniera definitiva il primato del profitto sulla dignità della persona. Ma se il nostro giudizio morale è sferzante, quello politico non conosce attenuanti, soprattutto se rivolto a quelli che ancora oggi si fregiano, - degnamente? - del titolo di consiglieri eletti nella lista "Insieme con Cascella".

Questi consiglieri, che siedono in consiglio anche grazie al concorso elettorali di tanti silenziosi candidati, con atteggiamento di sfida hanno abbandonato l'aula sin dalla votazione sugli equilibri di bilancio, atto amministrativo fondamentale e non ripetibile. Questo atteggiamento che appare ricattatorio alla luce della ricerca disperata di un posto in giunta è del tutto estraneo allo spirito e al programma della lista e quindi se il loro atteggiamento politico li spinge alla diserzione dai provvedimenti, dalle responsabilità, dall'aula non possiamo che invitarli ad essere, una volta nella vita, coerenti e a disertare dalle file di una lista che non li riconosce più e con la quale non hanno mai voluto confrontarsi forti, a loro dire, di un consenso elettorale che alla prova dei fatti calpestano e cercano di usare per vana gloria personale».