Si fa attendere il Consiglio comunale per approvare i Regolamenti
Unioni civili, Ius soli e Istituti di partecipazione, esortati anche dal Sindaco
giovedì 23 ottobre 2014
11.42
"Annuncite" la chiamano gli osservatori politici nazionali, riferendosi, non proprio positivamente, al continuo annunciare riforme, nuove leggi da parte del premier Renzi. Similmente, ma certo non con lo stesso peso, abbiamo assistito con buona dose di ottimismo e condivisione, ai lavori della I Commissione consiliare "Affari Istituzionali", presieduta dal consigliere Cosimo Bruno e di cui fanno parte i consiglieri Andrea Salvemini, Maria Campese, Rosa Cascella e Rossella Piazzolla. In pochi mesi sono giunti a stilare una serie di regolamenti, di grande valore, anche solo simbolico e civico.
Per quanto riguarda i diritti civili, la Commissione ha presentato il Registro delle Unioni civili, volto al riconoscimento delle unioni civili con rispetto di generi, eterosessuali o LGBT. Un gesto coraggiosamente difeso in diverse occasioni pubbliche dall'Amministrazione, presentato già lo scorso marzo, sollevando polemiche soprattutto dal mondo cattolico più conservatore, ma dopo tanto rumore più nulla. Già nello scorso settembre l'associazione ArciGay Bat ha inviato al Sindaco Cascella, alla presidente del Consiglio Comunale, Carmela Peschechera e al presidente Bruno, una richiesta per conoscere i motivi dell'improvviso silenzio.
Allo stesso modo, pronto dall'inizio di luglio con tanto di presentazione pubblica, è stato reso noto il Regolamento civico dello Ius Soli sempre dalla I Commissione: anche il Comune di Barletta, con un numero sempre crescente di altri comuni italiani, ha deciso di proporre il regolamento per conferire la cittadinanza civica ai minori stranieri nati in Italia e residenti a Barletta. La decisione è puramente simbolica, non potendo i consigli comunali contrastare con la legge nazionale che ancora latita, ma dovrebbe servire innanzitutto alla formazione delle coscienze, e poi all'apertura, negli ambiti di competenza comunale, di poter includere questi nuovi potenziali cittadini in bandi da cui sono finora esclusi. Ma anche per questo tutto è rimasto fermo visto che, come per le unioni civili, il Regolamento deve passare in Consiglio Comunale per essere formalmente adottato, e questi non sono stati presentati come punti all'ordine del giorno di tale assemblea, anzi sì, ma quella seduta è stata sciolta per altri motivi.
Stesso percorso troncato per il Regolamento degli Istituti di partecipazione, non riguardante i 'diritti civili' direttamente ma il civico diritto-dovere di partecipazione di associazioni che si occupano di determinati ambiti di competenza della nostra comunità cittadina. Anche per questo incontri pubblici, annunci, bozze presentate, poi nulla.
Ci chiediamo a chi o a cosa siano dovuti tali ritardi e silenzi. Sicuramente l'approvazione del Bilancio 2014 ha contribuito a far passare in secondo piano tali questioni, ma ormai siamo andati oltre. Proprio ieri un comunicato del Sindaco ha sollecitato l'attenzione della Presidenza del Consiglio a riprendere tali questioni lasciate in sospeso. Le associazioni e le coscienze di molti cittadini attendono e confidano nel Sindaco e nella presidente Peschechera per una loro prossima discussione in Consiglio.
Per quanto riguarda i diritti civili, la Commissione ha presentato il Registro delle Unioni civili, volto al riconoscimento delle unioni civili con rispetto di generi, eterosessuali o LGBT. Un gesto coraggiosamente difeso in diverse occasioni pubbliche dall'Amministrazione, presentato già lo scorso marzo, sollevando polemiche soprattutto dal mondo cattolico più conservatore, ma dopo tanto rumore più nulla. Già nello scorso settembre l'associazione ArciGay Bat ha inviato al Sindaco Cascella, alla presidente del Consiglio Comunale, Carmela Peschechera e al presidente Bruno, una richiesta per conoscere i motivi dell'improvviso silenzio.
Allo stesso modo, pronto dall'inizio di luglio con tanto di presentazione pubblica, è stato reso noto il Regolamento civico dello Ius Soli sempre dalla I Commissione: anche il Comune di Barletta, con un numero sempre crescente di altri comuni italiani, ha deciso di proporre il regolamento per conferire la cittadinanza civica ai minori stranieri nati in Italia e residenti a Barletta. La decisione è puramente simbolica, non potendo i consigli comunali contrastare con la legge nazionale che ancora latita, ma dovrebbe servire innanzitutto alla formazione delle coscienze, e poi all'apertura, negli ambiti di competenza comunale, di poter includere questi nuovi potenziali cittadini in bandi da cui sono finora esclusi. Ma anche per questo tutto è rimasto fermo visto che, come per le unioni civili, il Regolamento deve passare in Consiglio Comunale per essere formalmente adottato, e questi non sono stati presentati come punti all'ordine del giorno di tale assemblea, anzi sì, ma quella seduta è stata sciolta per altri motivi.
Stesso percorso troncato per il Regolamento degli Istituti di partecipazione, non riguardante i 'diritti civili' direttamente ma il civico diritto-dovere di partecipazione di associazioni che si occupano di determinati ambiti di competenza della nostra comunità cittadina. Anche per questo incontri pubblici, annunci, bozze presentate, poi nulla.
Ci chiediamo a chi o a cosa siano dovuti tali ritardi e silenzi. Sicuramente l'approvazione del Bilancio 2014 ha contribuito a far passare in secondo piano tali questioni, ma ormai siamo andati oltre. Proprio ieri un comunicato del Sindaco ha sollecitato l'attenzione della Presidenza del Consiglio a riprendere tali questioni lasciate in sospeso. Le associazioni e le coscienze di molti cittadini attendono e confidano nel Sindaco e nella presidente Peschechera per una loro prossima discussione in Consiglio.