Scrivendo in democrazia

Spazio ai commenti su Barlettalife

sabato 20 marzo 2010
A cura di Enrico Gorgoglione
In Italia le statistiche parlano dell'informazione in calo: troppa tv spazzatura, giornali poco interattivi, siti poco chiari ma soprattutto notizie non commentabili se non utilizzando altri mezzi di comunicazione. È sempre esistita una cortina di ferro abbastanza spessa tra i giornalisti e quell'immenso e variegato mondo che è il pubblico.

La carta stampata progressivamente perde quel fascino e quell'aurea di misticità da cui da sempre è stata circondata. Dopo il boom tecnologico il classico giornale cede il passo alle redazioni online e ai social network, che pur digitalizzando e informatizzando l'austero mondo del giornalismo non lo rendono totalmente accessibile a tutti. Sembra che manchi qualcosa, manca un punto di contatto tra i due mondi paralleli. Ora il punto di contatto c'è e cade sulla Terra come un meteorite Barlettalife e da la possibilità ai propri lettori di commentare importanti eventi della cronaca cittadina, di ringraziare, segnalare ma anche criticare chi scrive. Grazie ai commenti il giornalista perde tutti i suoi vantaggi e si espone alle critiche, che talvolta possono essere feroci.

Nasce così l'era del contraddittorio, in cui giornalista e pubblico aprono un dibattito su un qualsiasi tema. Finalmente si uniscono democrazia, informazione e cultura. I commenti consentiranno a tutti di interagire con l'autore. Si creeranno contraddittori, con disertori e assertori dei vari che ogni volta vengono trattati. La redazione accetterà tutto, elogi e critiche, commenti positivi e negativi, purché tutto rientri nell'alveo della democraticità e purché le critiche non sfocino nella futilità e nell'attacco offensivo nei confronti di terzi. Ad maiora!
Hai ragione Enrico, grazie a Barlettalife si "da la possibilità ai propri lettori di commentare importanti eventi della cronaca cittadina, di ringraziare, segnalare ma anche criticare chi scrive. Grazie ai commenti il giornalista perde tutti i suoi vantaggi e si espone alle critiche, che talvolta possono essere feroci", nulla di più vero, ma credo che credo che dalla parte del giornalista si possa giocare ancora la carta dell'indifferenza. Mi spiego, a mio avviso, i cittadini che REALMENTE vivono la vita pubblica della città sono pochi, come pochi sono coloro che si aggiornano, pochi sono coloro che conoscono le storie passate dell'amministrazione e pochi sono coloro che, con reale spirito critico, potrebbero lasciare un commento.

Sono personalmente entusiasta di questo nuovo sistema di informazione che mette in relazione giornalista e lettore e con esso ho lanciato una sfida contro me stessa, cioè che constatando il numero e la sostanza dei commenti lasciati dai lettori io possa aver sbagliato tutta la mia teoria "dell'indifferenza". Si usa concludere con "chi vivrà vedrà". Sono proprio curiosa!

Ester Binetti
redattrice