Scompare il campo rom in zona 167 alla presenza del Sindaco

Si apre una nuova pagina nella storia di Barletta, inclusiva e civile

mercoledì 7 dicembre 2016 14.46
A cura di Marco Rotondo
Da stamattina i residenti del quartiere conosciuto come "zona 167" possono osservare un orizzonte diverso dalle finestre delle loro case. Ruspe, camion ed escavatori ancora adesso circondano il suolo che fino a poco tempo fa ospitava una nota comunità ROM di Barletta, famosa tristemente per una acuita stigmatizzazione e lontananza dal resto del tessuto sociale. Baracche, lamiere e rifiuti spariscono grazie al lavoro puntuale degli operatori urbani, che pian piano recuperano un piccolo "pezzo" della nostra città.

Si attua così un progetto nato già da diversi mesi, che oggi ha visto muovere i passi più significativi non solo per il recupero di un territorio comunale, ma anche per un necessario processo di integrazione e inclusione delle comunità ROM e Sinti. In merito si è così espresso l'assessore alle politiche sociali Marcello Lanotte: "E' una pagina nuova che viene riscritta dopo venti anni di degrado sotto gli occhi di tutti. Con l'amministrazione abbiamo cercato di coniugare il principio della legalità a quello dell'inclusione sociale, contenendo le spese previste, per il ripristino del decoro urbano".



Presente allo sgombero del campo anche il Sindaco Pasquale Cascella, soddisfatto nell'aver intercettato le esigenze della comunità della zona 167, sempre più perplessa sulle condizioni di un'area ai limiti del decoro e dell'igiene. Lo stesso sindaco ha chiarito poi la destinazione che interesserà alcune famiglie ROM trasferite presso un immobile sito in Via Andria.

In seguito all'approvazione della giunta comunale infatti, una palazzina sequestrata alla criminalità organizzata sarà adibita all'accoglienza di questa comunità, agevolando un processo di integrazione atteso da diverso tempo. Un processo che risulta fondamentale per il riconoscimento di diritti e doveri ad una realtà cittadina spesso troppo distante dal resto della società. Questa realtà ora potrà avere una "casa" dignitosa e in regola con i criteri di civiltà e legalità, e che dovrà rappresentare un punto di partenza per l'inserimento e l'integrazione. A chiarire questa volontà di collaborazione è stata la puntualizzazione dell'assessore Lanotte che ha sottolineato la volontà di queste famiglie nell'adempiere ai propri doveri versando alla città 1 euro al mese per ciascun container. Un risultato che fa crescere la speranza di poter vivere in una città inclusiva e attenta ai bisogni di tutti.