Salvaguardare il diritto di protesta: “Manifestare è un diritto del cittadino”
Venerdì scorso incontro di Amnesty International Puglia
domenica 13 luglio 2025
Salvaguardare il diritto di protesta. E' stato questo l'obiettivo dell'incontro che si è tenuto venerdì pomeriggio presso la Chiesa di San Michele a Barletta dal titolo "Il Nuovo Decreto Sicurezza: quando il dissenso diventa reato" promosso da Amnesty International Puglia-Matera.
Durante l'incontro si è discusso di come il Nuovo Decreto Sicurezza, convertito in legge lo scorso 9 giugno 2025 (legge n° 80), rappresenti un salto ulteriore verso la criminalizzazione dell'attivismo sociale, restringendo la libertà di manifestazione pacifica e reprimendo il dissenso.
Un tema cruciale di questi tempi perché, come ribadisce la referente di Amnesty International Puglia Valeria Ricchiuti,manifestare è un diritto del cittadino sancito dalla Costituzione italiana.
"Noi oggi siamo intervenuti per presentare le implicazioni che la nuova legge sicurezza ha sul diritto di protesta. Questo si inserisce all'interno di una campagna globale che Amnesty International promuove dal 2020 dal titolo " Proteggo la Protesta", anno in cui si era assistito già a un'ondata generale di regressione del diritto di protesta. Questo poi ha portato anche a delle analisi più specifiche delle varie zone del mondo, in particolare la zona europea, in cui sono stati oggetto di report ben 21 Paesi tra cui l'Italia e quello che è emerso riassume un quadro politico di criminalizzazione della figura dell'attivista. A questo si aggiungono gli strumenti di fatto che consentono di esercitare la protesta che rendono la stessa sempre più difficile da attuare".
Presenti all'incontro anche il presidente delle Camere Penali del Tribunale di Trani, Giangregorio De Pascalis, che ha offerto un'analisi giuridica delle nuove misure e Gigia Bucci, segretaria generale della CGIL, che con il suo intervento ha esposto le ricadute del nuovo Decreto Sicurezza sulle lotte sindacali soffermandosi su come l'inibizione alla protesta allontani il cittadino e le nuove generazioni ancora di più dalla vita politica attiva.
L'incontro è stato anche l'occasione per presentare la nascita di un nuovo gruppo Amnesty International nei territori di Barletta e Andria, con lo scopo di creare un presidio civico a livello locale.
Durante l'incontro si è discusso di come il Nuovo Decreto Sicurezza, convertito in legge lo scorso 9 giugno 2025 (legge n° 80), rappresenti un salto ulteriore verso la criminalizzazione dell'attivismo sociale, restringendo la libertà di manifestazione pacifica e reprimendo il dissenso.
Un tema cruciale di questi tempi perché, come ribadisce la referente di Amnesty International Puglia Valeria Ricchiuti,manifestare è un diritto del cittadino sancito dalla Costituzione italiana.
"Noi oggi siamo intervenuti per presentare le implicazioni che la nuova legge sicurezza ha sul diritto di protesta. Questo si inserisce all'interno di una campagna globale che Amnesty International promuove dal 2020 dal titolo " Proteggo la Protesta", anno in cui si era assistito già a un'ondata generale di regressione del diritto di protesta. Questo poi ha portato anche a delle analisi più specifiche delle varie zone del mondo, in particolare la zona europea, in cui sono stati oggetto di report ben 21 Paesi tra cui l'Italia e quello che è emerso riassume un quadro politico di criminalizzazione della figura dell'attivista. A questo si aggiungono gli strumenti di fatto che consentono di esercitare la protesta che rendono la stessa sempre più difficile da attuare".
Presenti all'incontro anche il presidente delle Camere Penali del Tribunale di Trani, Giangregorio De Pascalis, che ha offerto un'analisi giuridica delle nuove misure e Gigia Bucci, segretaria generale della CGIL, che con il suo intervento ha esposto le ricadute del nuovo Decreto Sicurezza sulle lotte sindacali soffermandosi su come l'inibizione alla protesta allontani il cittadino e le nuove generazioni ancora di più dalla vita politica attiva.
L'incontro è stato anche l'occasione per presentare la nascita di un nuovo gruppo Amnesty International nei territori di Barletta e Andria, con lo scopo di creare un presidio civico a livello locale.