Ricordi su Vittorio Palumbieri, memoria personale e di una città

Presentazione del libro “Di Canne e altre storie”

martedì 14 aprile 2015 9.54
La gestazione di un libro è lunga, ancor più se si tratta di una autobiografia che ricostruisce un periodo storico e in questo caso quel florido lungo quarantennio di attività dell'Agenzia autonoma di soggiorno e turismo della città di Barletta. "Di Canne e altre storie"(ed. Rotas) è una parte importante di questa memoria, il libro postumo di Vittorio Palumbieri, direttore dell'Aast (Azienda autonoma Soggiorno e Turismo) di Barletta e Canne della Battaglia, è stato presentato presso la sala rossa del castello di Barletta lo scorso 12 Aprile, in una cornice storica tanto cara al sig. Palumbieri. Il libro ricostruisce i passi dell'attività turistica personale di Vittorio, attraverso la sua dedizione scrupolosa per la città, le difficoltà e le proposte di grande lungimiranza che hanno considerato da sempre Barletta risorsa turistica d'eccellenza. Si ricordano le estati barlettane, Canne della Battaglia, i lavori di restauro del castello, la Disfida, De Nittis e la presentazione del primo catalogo, insomma le tappe di un percorso arduo di valorizzazione della nostra cultura in chiave di investimento turistico.

Dalle parole dei suoi amici, prima che colleghi: Roberto Straniero, Renato Russo, Ruggiero Dimiccoli , Osvaldo Bevilacqua, viene fuori l'immagine di un uomo dotato di grande capacità mediatica, l'uomo dell' est modus in rebus, insomma uno spirito critico-intelligente che otteneva risultati restando quasi nell'ombra: « Vittorio non è stato mai un semplice funzionario, era un creativo, aveva sempre proposte innovative che visualizzavano bene obiettivi e metodi» - queste le parole di memoria di Renato Russo a cui è seguito il ricordo dei quesiti e delle problematiche che Palumbieri cercò di porre all'attenzione dell'opinione pubblica e politica, in merito soprattutto allo stato di degrado e inquinamento del litorale di Ponente.

«La sua marcata impronta culturale si coniugava con l'ottima attività di manager turistico in un'offerta tutta meridionale di sole, cattedrali, mare, cultura e cibo» , rammenta Raffaele Fiore nel suo personale intervento. E infine i ricordi di Osvaldo Bevilacqua, autore della prefazione del libro , ma soprattutto grande amico di Vittorio: « Barletta, che re Tancredi aveva eletto città regia, mi affascinava. E Vittorio Palumbieri, uno dei protagonisti indiscussi, uno degli artefici della sua crescita culturale, me la faceva amare sempre di più. Il Castello, la Cattedrale, la Cantina della Sfida mi facevano rivivere le emozioni di quelle epoche, quando Barletta era ricca e potente, Vittorio ci teneva a sottolineare che la Disfida non fosse un evento turistico, ma culturale e quindi storico e che avesse bisogno di un'accurata e amorevole ricostruzione, al fine di ricordare ai barlettani i tempi in cui la città era ricca e potente e riaccenderne la voglia di valorizzazione».
presentazione libro su Alfonso Palumbieri © Tommaso Francavilla
presentazione libro su Alfonso Palumbieri © Tommaso Francavilla
presentazione libro su Alfonso Palumbieri © Tommaso Francavilla
presentazione libro su Alfonso Palumbieri © Tommaso Francavilla
presentazione libro su Alfonso Palumbieri © Tommaso Francavilla
presentazione libro su Alfonso Palumbieri © Tommaso Francavilla
presentazione libro su Alfonso Palumbieri © Tommaso Francavilla
presentazione libro su Alfonso Palumbieri © Tommaso Francavilla