Revocata facoltà d'uso alla Timac, Cianci: «Non è un fulmine a ciel sereno»

«Non vi è più l'indifferenza di una volta, noi dell'OAP siamo soddisfatti»

martedì 1 maggio 2018 13.11
«Egregio Direttore, è bene fare un breve excursus per poter capire come mai il GIP del Tribunale di Trani non abbia concesso l'ennesima proroga della facoltà d'uso sui terreni della TIMAC». E' notizia importante quella sottolineata del presidente OAP, Michele Cianci, in merito alla decisione del GIP. Ed è l'occasione per osservare l'iter di ciò che è avvenuto a riguardo dell'area della nota industria chimica alle porte di Barletta.

«Con le ordinanze n°3 e 4 del 13.08. e del 23.09.2015, e della Provincia della BAT, l'allora Presidente Avv. Francesco Spina, su sollecitazione dello scrivente, ordinava la bonifica dell'area industriale contaminata da parte della Timac - continua Cianci - e tale provvedimento non veniva ottemperato dall'azienda. Successivamente, a seguito di un esposto da parte del Comitato OAP, la Procura di Trani, in persona della Dott.ssa Silvia Curione si attivava celermente e richiedeva al GIP, Dott.ssa Angela Schiralli, il sequestro preventivo d'urgenza dell'immobile, con la facoltà d'uso per giorni 90, tempo ritenuto utile alla bonifica del sito inquinato».

«Successivamente allo scadere di quel termine, sono state richieste ed ottenute ulteriori proroghe atteso che, a dire dell'azienda si stava provvedendo ad ottenere tutte quelle autorizzazioni utili alla bonifica e comunque la stessa era già in itinere. E' accaduto, però, che con delibera della Giunta Comunale n°23 del 26.01.2018, attesa "l'inerzia" della società Timac Agro Italia, in relazione all'adempimento delle predette Ordinanze Provinciali, si è provveduto ad avviare l'esercizio del potere sostitutivo da parte dell'Amministrazione Comunale, come previsto dalla legge, ovvero il comune, a spese dei contribuenti, si è arrogato a sé il potere di bonificare quell'area».

«Fatte queste premesse, era chiaramente prevedibile da chiunque che dopo circa due anni dal sequestro preventivo e tre anni dalle Ordinanze di bonifica, il GIP non avrebbe potuto concedere un ulteriore proroga della facoltà d'uso per una bonifica oggettivamente non effettuata. Pertanto, non è avvenuto tutto come "un fulmine a ciel sereno" anzi era evidente che essendo subentrato il Comune di Barletta nel provvedere ai lavori di bonifica, la facoltà d'uso non avrebbe avuto più ragione di esservi».

«Noi del Comitato OAP, siamo soddisfatti che in tre anni di lavoro si sia risvegliata una coscienza sociale finalizzata alla tutela dell'ambiente e della salute. Il fatto stesso che per la prima volta nella storia cittadina questa campagna elettorale sia improntata, da parte di tutti i candidati a sindaco, principalmente ed essenzialmente sull'ambiente e sulla salute dei cittadini, dimostra che si è finalmente perso atto dell'importanza dell'argomento anche come volano per l'economia cittadina e mi riferisco al turismo e a tutte le attività connesse ad esso. Bisogna comunque lavorare ancora tanto e cercare di incentivare anche l'uso di messi di trasporto non inquinanti come biciclette, auto elettriche ed altro. Il sogno quasi irrealizzabile di alcuni anni orsono, oggi, si può avverare grazie alla tenacia dei cittadini. Non vi è più l'indifferenza di una volta che ha portato a deturpare questo territorio fantastico geograficamente e storicamente da parte di soggetti senza scrupoli approfittando anche dell'ignoranza di molti».