​Quel perdono che ci rende capaci di amare

Il vangelo di oggi nelle parole di don Vito Carpentiere

domenica 12 giugno 2016 19.25
Dal Vangelo secondo Luca: "In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l'aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di' pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va' in pace!». In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Leggere questo vangelo nel mezzo del percorso dell'anno Santo straordinario della misericordia ci induce a compiere una seria verifica di come il perdono sia capace di generare una nuova capacità di amare, disinteressatamente e incondizionatamente. E che sempre al perdono si oppone non la condanna ma il giudizio.

Mentre Gesù si trova a casa di Simone il fariseo, che aveva fatto dell'osservanza della legge il suo motivo di vita, una donna entra silenziosamente e nascostamente e fermandosi ai piedi di Gesù comincia un triplice gesto rituale che provocherà lo sdegno del perbenista. Il signore Gesù, che scruta le menti e legge i cuori, coglie il giudizio impietoso che quell'uomo ha emesso nei confronti non solo della donna ma anche di Gesù stesso. Di fronte a tutto ciò Gesù racconta una piccola parabola capace di smascherare il modo ipocrita di pensare e giudicare del fariseo, Che diventa così capace di giudicare non tanto gli altri quanto anzitutto se stesso. Ma bisogna anche sottolineare che l'amore è conseguenza del perdono e non premessa. Prima viene il perdono di Dio e poi la nostra nuova capacità di amare come lui ha amato noi. L'ultimo elemento che mi piace sottolineare è che mentre colui che giudica ha un nome, colei che è perdonata non ha nome, Per cui ciascuno di noi ci può mettere il proprio volto, il proprio nome, la propria storia. Facciamo tesoro di questo brano evangelico odierno per verificare a che punto siamo nel nostro percorso di persone che si sentono perdonate e amate e per quello che sono e conseguentemente non si sentono più di giudicare alcuno. Buona domenica!

[don Vito]