Quando cadde il fascismo e i fratelli Cervi prepararono la "pastasciutta"

A Barletta si rinnova per il quarto anno l'iniziativa "Pastasciutta antifascista"

lunedì 24 luglio 2023
La notizia della caduta del fascismo, il 25 luglio 1943, raggiunse i fratelli Cervi mentre erano intenti nei lavori dei campi. Sebbene sapessero che la guerra non era davvero terminata, decisero di festeggiare comunque quel giorno: nessuno sarebbe riuscito a privarli di quel momento di gioia, di pace e di speranza dopo 21 anni di dura dittatura fascista. Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio e prepararono chili e chili di pasta.

La pastasciutta distribuita in piazza non fu solo un momento di festa che andava goduto fino in fondo, ma anche un modo simbolico per riappropriarsi del luogo principe della socialità cittadina riconvertito da anni a spazio dedicato unicamente alla celebrazione del partito fascista, alle adunate a comando. Quando gli stessi carabinieri si avvicinarono per disperdere l'assembramento non sapevano che fare, alla fine anche loro si unirono ai festeggiamenti.

La Liberazione verrà solo 20 mesi dopo, al prezzo di molte sofferenze e molte vite, ma quel 25 luglio, alla notizia che il duce era stato arrestato, c'era solo la voglia di far festa.

A 80 anni di distanza, il Comitato provinciale ANPI della BAT, la CGIL provinciale, la CGIL SPI provinciale e la Rete delle Associazioni di Barletta dopo i grandi successi delle precedenti, organizzano la IV Pastasciutta antifascista della Provincia BAT che si terrà la sera di martedì 25 luglio presso il ristopub Friedrich II, in piazza Pescheria, a Barletta, con inizio alle ore 20:00. L'evento sarà allietato dalla straordinaria Jamalaband.

«Vogliamo ancora rivivere la storica pastasciutta di Campegine, riproponendo lo stesso spirito di ritrovo spontaneo e festoso per ricordare una data simbolica della nostra storia e per rinnovare l'impegno antifascista contro ogni razzismo, ogni intolleranza, ogni discriminazione per la pace, la solidarietà e l'accoglienza».