PUG di Barletta, una pianificazione che non può restare senza bussola
La nota di Aldo Musti
martedì 16 dicembre 2025
0.48
«Il nuovo Piano Urbanistico Generale di Barletta continua a rimanere sospeso, rinviato di amministrazione in amministrazione, nonostante un percorso avviato e una partecipazione pubblica già attivata con il Documento Programmatico Preliminare (D.P.P.). L'11 dicembre 2025 il Consiglio di Stato ha pubblicato la sentenza n. 9761, richiamando un principio di grande attualità anche per la nostra città: la pianificazione urbanistica non è una scelta facoltativa, né può essere sostituita da decisioni frammentarie o settoriali». Così l'imprenditore Aldo Musti.
«È, al contrario, un procedimento di garanzia per l'intera collettività. Secondo i giudici, il piano urbanistico è il luogo in cui devono essere valutati e sintetizzati tutti gli interessi che insistono sul territorio, attraverso un'istruttoria adeguata e un percorso partecipato. Non a caso si parla di "giusto procedimento" e di pianificazione come sede naturale delle decisioni che incidono sul futuro delle città. A Barletta, però, il P.U.G. sembra essersi arenato all'adozione del Documento Programmatico Preliminare (D.C.C. n. 54 del 23 aprile 2018) e alla successiva valutazione delle osservazioni (D.C.C. n. 71 del 23 settembre 2019), senza che a quella fase sia seguito un avanzamento concreto verso l'adozione del piano. Il rischio è evidente: senza una visione urbanistica complessiva, il territorio viene governato per singoli atti, senza un disegno unitario. Non si tratta di entrare nel merito delle scelte urbanistiche, ma di richiamare l'amministrazione a una responsabilità preliminare: dotare Barletta di uno strumento di pianificazione aggiornato. Senza un P.U.G., la città resta priva della sua bussola».
«È, al contrario, un procedimento di garanzia per l'intera collettività. Secondo i giudici, il piano urbanistico è il luogo in cui devono essere valutati e sintetizzati tutti gli interessi che insistono sul territorio, attraverso un'istruttoria adeguata e un percorso partecipato. Non a caso si parla di "giusto procedimento" e di pianificazione come sede naturale delle decisioni che incidono sul futuro delle città. A Barletta, però, il P.U.G. sembra essersi arenato all'adozione del Documento Programmatico Preliminare (D.C.C. n. 54 del 23 aprile 2018) e alla successiva valutazione delle osservazioni (D.C.C. n. 71 del 23 settembre 2019), senza che a quella fase sia seguito un avanzamento concreto verso l'adozione del piano. Il rischio è evidente: senza una visione urbanistica complessiva, il territorio viene governato per singoli atti, senza un disegno unitario. Non si tratta di entrare nel merito delle scelte urbanistiche, ma di richiamare l'amministrazione a una responsabilità preliminare: dotare Barletta di uno strumento di pianificazione aggiornato. Senza un P.U.G., la città resta priva della sua bussola».