Processo Henger-Cianci, né Jerry Calà né Cecilia Capriotti sono comparsi a Trani

Giustificato il primo, ingiustificata la seconda. Ma non salteranno il 20 novembre

venerdì 25 ottobre 2013 15.15
Né Jerry Calà, né Cecilia Capriotti sono comparsi al Tribunale di Trani per testimoniare nel processo che vede imputati l'ex pornostar, ora showgirl e attrice, Eva Henger e l'attuale marito-produttore Massimilano Caroletti per la presunta calunnia ai danni dell'avvocato barlettano Michele Cianci, per un periodo legale della bella 41enne ungherese. Erano gli anni di "Vallettopoli", quando anche la showgirl marchigiana Capriotti, finita sotto le attenzioni del pm potentino Woodcock al pari dell'allora marito della Henger Riccardo Schicchi, sarebbe stata indotta a nominare suo legale Cianci per le presunte conoscenze nell'ambiente giudiziario lucano. Ed erano più o meno gli anni in cui Cianci avrebbe premuto per lanciare nello star system l'allora moglie G.S., passando anche da una parte nel film di Calà "Torno a vivere da solo".

Sono solo alcune delle circostanze evidenziate dalla Henger in un esposto contro Cianci promosso nel 2008 all'ordine degli avvocati di Trani. Ritenuto, però, calunnioso, e per cui il sostituto procuratore della Repubblica di Trani Antonio Savasta aveva citato in qualità di testi, tra gli altri, proprio Calà e Capriotti. Ma nessuno dei due ha presenziato all'udienza. Il comico ha giustificato l'assenza per impegni professionali; la showgirl è invece rimasta assente ingiustificata.

Dovranno comparire, e se non lo faranno sarà disposto l'accompagnamento coatto, all'udienza del 20 novembre. Così come accadrà a tutti gli altri testi che ieri, per un motivo o per un altro, o addirittura senza addurre motivo, hanno disertato l'udienza dinanzi al giudice monocratico Lorenzo Gadaleta. Tra meno di un mese dovrà deporre anche l'imprenditore barlettano Luigi Gorgoglione, amministratore della Gielle Srl, produttrice d'abbigliamento di moda. Ieri invece, è stato presente, e dunque interrogato come testimone, l'amministratore delegato della sede italiana del colosso cinematografico 20th Century Fox, il 63enne romano Scacco De Santis chiamato a riferire sull'incontro avuto con Cianci per un contratto cinematografico.

Interrogati anche altri testi meno celebri ma utili, secondo le intenzioni del pm, a corroborare le accuse mosse agli imputati Henger e Caroletti. Anche loro assenti.