Piano casa, Barletta Popolare: «La città è preda di un sistema asfittico di potere»
La nota firmata da Giuseppe Bufo
mercoledì 16 luglio 2025
17.35
«Anche Barletta Popolare prende atto con rammarico della mancata partecipazione della Cittadinanza e delle Professioni all'iter di approvazione dei 2 rilevanti provvedimenti urbanistici riguardanti l'introduzione della legge regionale n.36/23 (Piano Casa) e le zone B5. entrambi imponevano la disciplina partecipativa prevista per legge. sono stati, invece, approvati con un coinvolgimento perplesso della stessa maggioranza, con pezzi rilevanti della stessa in aperta polemica. Dato lo spessore politico e soprattutto tecnico dei 2 provvedimenti, poco chiaro anche ai consiglieri comunali votanti, si imponeva una sollecita partecipazione degli Ordini e delle Associazioni professionali». Così l'avvocato Giuseppe Bufo, fondatore del movimento Barletta Popolare.
«In primis stona il mancato coinvolgimento delle Organizzazioni degli Edili e indotto, degli Avvocati, Ingegneri, Architetti e Geometri, dei Geologi, dei Sidacati, della Confindustria e tutti gli altri solo formalmente fatti apparire partecipi del processo di formazione del PUG e in realta' tenuti fuori dalle scelte dirompenti segnate da questi 2 provvedimenti, non senza ragione qualificati quali vere e proprie Varianti al PRG. Tradita risulta indubbiamente la democrazia partecipativa. Tradita la filosofia del DPP approvato non piu' tardi dello scorso mandato consiliare il 2018 a conferma della volonta' politica espressa dall'Amministrazione Cascella. Sorge serio il sospetto che dietro la consentita deregulation del Piano Casa e l'interpretazione tecnico giuridica sulle zone B5 dalle forti coloriture particolari, possa annidarsi una visione scarsamente lineare della Cosa Pubblica e che la Citta', alla quale anche l'ultimo Consiglio comunale aveva promesso di DEcementificare, si trovi ad occupare gli spazi che dovrebbero servire a piantare nuovi alberi per migliorare l'igiene ed il microclima, nuovi spazi per la socializzazione e i servizi. Questi interventi non sono utili per la presente e le future generazioni, sono utili solo al proliferare del carico urbanistico ed edilizio in barba al LIBRO DEI SOGNI sbandierato co Programma di governo della Citta'. Inutile provare a muovere ad atti di resipiscenza. Purtroppo la Citta' e' preda di un sistema asfittico di potere, che -nel gioco delle parti- sta minando le basi della democrazia».
«In primis stona il mancato coinvolgimento delle Organizzazioni degli Edili e indotto, degli Avvocati, Ingegneri, Architetti e Geometri, dei Geologi, dei Sidacati, della Confindustria e tutti gli altri solo formalmente fatti apparire partecipi del processo di formazione del PUG e in realta' tenuti fuori dalle scelte dirompenti segnate da questi 2 provvedimenti, non senza ragione qualificati quali vere e proprie Varianti al PRG. Tradita risulta indubbiamente la democrazia partecipativa. Tradita la filosofia del DPP approvato non piu' tardi dello scorso mandato consiliare il 2018 a conferma della volonta' politica espressa dall'Amministrazione Cascella. Sorge serio il sospetto che dietro la consentita deregulation del Piano Casa e l'interpretazione tecnico giuridica sulle zone B5 dalle forti coloriture particolari, possa annidarsi una visione scarsamente lineare della Cosa Pubblica e che la Citta', alla quale anche l'ultimo Consiglio comunale aveva promesso di DEcementificare, si trovi ad occupare gli spazi che dovrebbero servire a piantare nuovi alberi per migliorare l'igiene ed il microclima, nuovi spazi per la socializzazione e i servizi. Questi interventi non sono utili per la presente e le future generazioni, sono utili solo al proliferare del carico urbanistico ed edilizio in barba al LIBRO DEI SOGNI sbandierato co Programma di governo della Citta'. Inutile provare a muovere ad atti di resipiscenza. Purtroppo la Citta' e' preda di un sistema asfittico di potere, che -nel gioco delle parti- sta minando le basi della democrazia».