Per una Barletta differenziata “Start up spiagge pulite 2013”

Progetto ecologico tra internazionalizzazione e incompletezza. Le dichiarazioni di Irene Pisicchio, Antonio Cannito e Gennaro Cefola

lunedì 12 agosto 2013 13.47
A cura di Floriana Doronzo
«Il futuro è nell'ambiente», ma cosa c'è nel nostro ambiente attualmente? Irene Pisicchio, assessore comunale all'ambiente, rassicura la cittadinanza barlettana, alla quale non imputa tutta la colpa per la sporcizia del suo lungomare: « Barletta ha un grande potenziale turistico e l'impatto che ogni cittadino ha sull'ambiente grava due volte, una sull'ecosistema e l'altra sul contribuente. L'iniziativa di questa start up intende attuare una pulizia dell'intero litorale a partire dal tratti di spiaggia antistanti l'A.N.M.I fino alla località della Fiumara; dunque non ci limiteremo alla pulizia ordinaria ma proseguiremo con quelle straordinarie da Levante a Ponente. Questo per permettere ai cittadini di camminare su una sabbia liscia e incontaminata. Abbiamo inoltre installato delle isole ecologiche per la raccolta differenziata in modo da favorire la deposizione di rifiuti nelle apposite categorie. Le etichette di guida alla raccolta riportano anche la dicitura in lingua inglese; vedo tanti turisti a Barletta e non possiamo permetterci il provincialismo linguistico. Abbiamo bisogno di internazionalizzarci e avvantaggiare i vacanzieri durante il loro soggiorno nella nostra città». Così l'assessora illustra il progetto e, alla nostra domanda sulla qualità delle nostre acque e sulla questione depurazione, risponde: «Goletta verde ha fatto un po' di allarmismo; il mare di Barletta è balneabile e le sue condizioni non sono così critiche. Certo, ancor più delle spiagge, è il mare ad aver bisogno di una pulizia profonda ma ci stiamo adoperando per questo. Non è facile, il problema è annoso e la sua gravità logistica grava sui tempi di risoluzione. Il tavolo tecnico che indissi il 18 luglio con l'acquedotto pugliese mi ha dato modo di riscontrare la bontà delle acque di Barletta, seppur da ottimizzare».

La "controrisposta" ci vien data da Antonio Cannito, ex assessore all'ambiente del Maffei bis, il quale osserva l'incompletezza del progetto presentato: «L'iniziativa è lodevole ma la sua efficacia è solo una facciata; i contenitori per la differenziata si riempiranno ogni due giorni e nel fine settimana ogni due ore. Si dice che il bagno in mare è fattibile ma poi lo si vieta per mancanza dei bagnini preposti al soccorso, si puliscono le spiagge ma mancano ancora delle passerelle per disabili. I nei sono tanti e sono anni che mi batto per l'installazione di piste per l'accesso dei disabili in spiaggia, per un servizio di salvataggio in moto che percorra tutta la litoranea e che sia sempre vigile ad ogni occorrenza. Purtroppo, a questa amministrazione manca il rapporto diretto con chi deve beneficiare dei servizi offerti; per sensibilizzare il cittadino si deve ancor prima essere sensibili alle problematiche del cittadino stesso e lo si deve mettere in condizioni di fruire agevolmente il servizio. Quello che vedo è una forte mancanza di inadeguatezza delle offerte al sistema in cui queste offerte vanno ad insediarsi. Di sera, la litoranea di ponente diventa un porcile, un ricettacolo di vandalismo e inciviltà allo stato primitivo. Il barlettano ha bisogno di esser scosso con un contatto diretto, senza fronzoli né mediazioni».

Ad assicurare assistenza e monitoraggio è l'assessore provinciale alle politiche ambientali Gennaro Cefola, al quale abbiamo chiesto un punto di vista finanziario: «La provincia ha stanziato 80000 euro da distribuire tra i quattro comuni rivieraschi (Barletta, Trani, Bisceglie, Margherita di Savoia) e la nostra città vanta la costa più ampia e proficua anche su un piano economico. Noi alla provincia siamo molto attenti alle segnalazioni che ci giungono dai diversi comuni e cerchiamo di tappare quanto prima le mancanze urgenti. Barletta ha bisogno di assistenzialismo, così come il cittadino barlettano necessita di un monitoraggio civico al rispetto dell'ambiente e l'amministrazione si impegna a guidare la comunità verso una crescita qualitativa, che potrà rivelarsi anche quantitativa per le casse comunali».

Speriamo dunque che queste isole ecologiche non siano un caso isolato e desertico, e che il bambino che scoperchia il mare e ci vede dentro un ammasso di rifiuti rappresenti davvero il futuro generazionale che vuole differenziarsi.
Spiagge Pulite 2013 © Mario Sculco
Spiagge Pulite 2013 © Mario Sculco
Spiagge Pulite 2013 © Mario Sculco
Spiagge Pulite 2013 © Mario Sculco
Spiagge Pulite 2013 © Mario Sculco
Spiagge Pulite 2013 © Mario Sculco
Spiagge Pulite 2013 © Mario Sculco
Spiagge Pulite 2013 © Mario Sculco
Spiagge Pulite 2013 © Mario Sculco
Spiagge Pulite 2013 © Mario Sculco
Spiagge Pulite 2013