Pastore: “Senza infrastrutture e possibilità di spesa nessuno sviluppo”

Una nota del consigliere regionale. L'Europa guarda al sud dell'Italia come terra e snodo strategico nelle comunicazioni nel Mediterraneo

giovedì 16 settembre 2010
"L'Europa guarda al sud dell'Italia e alla Puglia in particolare, come terra e snodo strategico nelle comunicazioni continentali e nel Mediterraneo, con il progetto di tre dei nove porti italiani a Bari, Brindisi e Taranto, mentre i cittadini del sud e pugliesi hanno problemi nella mobilità quotidiana, che siano pendolari o viaggiatori una tantum, perché Trenitalia taglia corse, elimina treni e fermate, per motivi che non si comprendono bene, visto che al sud ci si muove.

Poi si parla di sviluppo senza garantirne i presupposti: le infrastrutture. Sappiamo tutto del Corridoio VIII per i Balcani, ma non si pensa, sballottando le responsabilità di competenza in competenza e di ente in ente, alla condizione delle arterie stradali principali e fondamentali, ai treni che mancano, ai disabili che, se non con risorse private, sono impossibilitati a raggiungere scuole o il posto di lavoro, qualora ce l'abbiano.

Tutto questo non è civile. E poi il governo osa pure bacchettare la Puglia e il sud perché non spendiamo quanto a nostra disposizione, dimenticandosi dei vincoli che ci impone, del blocco della spesa e del patto di stabilità.

Se il nodo non sarà sciolto, il prossimo anno la situazione sarà di gran lunga peggiore e il paradosso è che potremo contare più su accordi transnazionali che su altro, che passi attraverso il Paese e il Governo del Paese. E tutto questo riguarda ogni angolo di Puglia, ogni comune, ogni cittadino, riguarda l'esistenza quotidiana e la qualità della vita nella nostra terra".