"Parole e musica per ricordare": a Barletta ospite Ugo Foà

Una giornata che l'Istituto "N. Garrone" di Barletta dedica interamente alla Memoria e al rispetto delle diversità

martedì 26 febbraio 2019 11.13
Al fine di ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione, la deportazione, la prigionia e la morte di tutti coloro che erano "diversi" o che si opponevano al progetto di sterminio, La Repubblica italiana con L. n. 211/10 ha istituito il 27 Gennaio quale "Giorno della Memoria".

L'Istituto "Nicola Garrone" di Barletta, riconoscendo l'importanza fondamentale del ruolo della scuola nell'accompagnare i giovani verso percorsi opposti a quelli dell'indifferenza, della mancanza di un pensiero critico, ha organizzato una conferenza dal titolo "Parole e Musica per Ricordare" che si terrà domani 27 febbraio, presso la Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta alle ore 10,30. Dopo i saluti rivolti dal Sindaco di Barletta Cosimo Cannito e dal Dirigente scolastico Antonio Francesco Diviccaro, le parole per non dimenticare saranno affidate al primo relatore ospite della giornata Ugo Foà, testimone delle leggi razziali in Italia, protagonista di una storia d'infanzia negata, vissuta nella paura, nell'incertezza, nella difficoltà, quella che lui definisce la sofferenza di un uomo affetto da "ansia semitica". Vi sarà l'intervento di Marina Foà per spiegare il ruolo fondamentale che hanno assunto i figli degli ultimi testimoni nella raccolta di documenti e testimonianze, che serviranno a mantenere viva la memoria e l'insegnamento della vicenda concentrazionaria.

E, infine, le storie di una musica che suonava leggera, a pochi passi dalle camere della morte, sarà raccontata e testimoniata dal prezioso contributo del musicista pugliese Francesco Lotoro, da circa trent'anni impegnato nell'opera di raccolta e trascrizione di musiche composte dagli internati nei campi, durante il periodo della seconda guerra mondiale. Il suo intervento chiarirà il concetto di musica, aiuterà a comprendere che nei campi di concentramento non si suonava per vivere, come succede agli uomini liberi ma, come dice il Maestro stesso, per sopravvivere o, ancora meglio, per vivere e basta. Ascoltare le testimonianze di chi è sopravvissuto rappresenta un momento di speranza e di incoraggiamento, un monito, per le nuove generazioni a non arrendersi mai di fronte alle prime difficoltà della vita. Pensare a coloro che, di fronte allo sterminio di amici, parenti e figli, hanno trovato la forza di reagire per rimanere vivi, aiuta a capire che l'umanità ha delle risorse inimmaginabili, è in grado di trovare dentro di sé la forza di andare avanti anche nelle situazioni più atroci. Una giornata che la scuola dedica interamente alla Memoria, al rispetto delle diversità e della dignità, per rilanciare e rafforzare le attività legate ai temi della Cittadinanza e Costituzione, perfettamente in linea con le indicazioni degli Esami di Stato oggetto di recenti innovazioni.