Nucleo IFAE di Barletta, un anno di intensa attività sul territorio

Aumentati gli illeciti ambientali, come bracconaggio e abbandono selvaggio dei rifiuti

giovedì 14 gennaio 2021 10.16
Il Nucleo di vigilanza ittico-faunistica, ambientale ed ecologica di Barletta traccia il bilancio delle attività svolte nel corso del 2020, anno contrassegnato dall'emergenza Covid, durante il quale però non sono mancate importanti interventi legate alla tutela del territorio.

«A causa della grave e perdurante crisi socio-economica che sta attraversando il paese e delle conseguenti difficoltà amministrative degli enti locali (in particolare della Regione), fortemente aggravate dalla Pandemia da Covid 19 che ha colpito l'intero globo causando tremendi lutti e che ha modificato il sistema produttivo ed i comportamenti sociali, l'anno 2020 per la nostra organizzazione risulta essere " il peggiore anno di sempre".

La nostra struttura, come statuito dal nostro Statuto (che, in applicazione delle nuove norme afferenti al terzo settore è stato modificato ed adeguato alle nuove disposizioni, approvato dall'Assemblea dei soci, registrato presso l'Agenzia delle Entrate e trasmesso ai competenti Uffici), si è data un taglio operativo particolare in quanto si caratterizza per la presenza di operatori volontari nominati guardie particolari giurate per la vigilanza zoofila, sui funghi e sui tartufi dal Prefetto competente per territorio (in applicazione delle vigenti norme in materia e del TULPS).
Essi, quali pubblici ufficiali a competenza limitata in materia di tutela faunistico-ambientale e con i poteri e le funzioni acquisite dalle norme di riferimento, possono svolgere servizi di prevenzione e anche di repressione diretta degli illeciti in materia faunistico-ambientale e zoofila.

Con il riassetto amministrativo degli enti locali avviato sin dall'anno 2015 ed in particolare con l'entrata in vigore dell'art. 20 della Legge Regionale Puglia 09/08/2016 n. 23 ed art. 41 comma 9, della L. R. 20/12/2017 n. 59, le competenze di nomina delle guardie giurate volontarie ittiche e venatorie sono passate dalle province alla regione. Questo cambiamento normativo ha creato innumerevoli difficoltà amministrativo-procedurali e ha causato il blocco totale delle nuove nomine e dei rinnovi dei Decreti delle guardie per la vigilanza ittica e venatoria già operanti nel territorio regionale.

I cambiamenti normativi sopra descritti, che di fatto hanno determinato l'interruzione immotivata dei servizi di vigilanza volontaria in materia di caccia e di pesca nelle acque interne, sono in netto contrasto con alcuni principi costituzionali: la sussidiarietà, la collaborazione, la tutela del bene pubblico, la partecipazione attiva dell'associazionismo nelle attività di interesse pubblico, il volontariato. I servizi di vigilanza e repressione degli illeciti svolte per diversi decenni dalle guardie volontarie ittiche e venatorie sono state considerate "strumento di salvaguardia ambientale indispensabile per la comunità". Le guardie volontarie hanno il diritto di poter svolgere le loro mansioni in quanto sono figure previste da leggi dello Stato vigenti (art. 31 del Regio Decreto n. 1604/31 e art. 27 della Legge n. 157/92). Tali leggi non possono essere "surclassate" da leggi regionali e/o non applicate.

Per quanto sopra, purtroppo, la nostra organizzazione ha dovuto limitare i servizi operativi delle guardie ittiche e venatorie alla sola prevenzione degli illeciti. Inoltre, a causa dell'inaspettata pandemia da corona virus, ha dovuto ridurre e ridimenzionare ulteriormente tutte le altre attività di rito, per consentire l'applicazione pedissequa delle prescrizioni di sicurezza in materia di prevenzione da contagio da Covid 19. (come dice il detto: "piove sul bagnato").

Questo stato di cose ha determinato una serie di scompensi, quali: In considerazione dei precedenti vissuti, i nostri servizi, quelli svolti in autonomia e quelli di supporto agli organismi pubblici competenti in materia ambientale, sono stati offerti sempre gratuitamente e/o riconoscendo le sole spese sostenute e sono stati ritenuti particolarmente utili, efficaci e produttivi. Se i servizi di vigilanza fossero stati attivati nella loro completezza, lo stato di salute ambientale dei luoghi più minacciati dall'antropizzazione umana avrebbero potuto godere di importanti miglioramenti. L'operatività delle guardie volontarie, inoltre, in considerazione dell'esiguo numero di operatori dipendenti retribuiti, avrebbero consentito l'ottimizzazione dei servizi di vigilanza e un considerevole risparmio per le casse pubbliche (un solo operatore dipendente ha un costo annuo per l'amministrazione pubblica di almeno 80.000 euro).

Grazie alla professionalità delle nostre guardie, acquisita attraverso specifici corsi di qualificazione e di aggiornamento, sostenendo esami scritti e orali, nonché dell'esperienza maturata nei decorsi lustri, il Nucleo ha comunque potuto attivare alcune indispensabili attività. Esse hanno riguardato: Ciò nonostante, grazie alla pluriennale esperienza e professionalità maturata dai nostri operatori e con l'intento di concorrere più efficacemente nell'opera di tutela dell'ambiente, nella diffusione della conoscenza e del rispetto della legalità, il Nucleo di Vigilanza ha comunque messo in atto, se pur parzialmente, le attività operative possibili finalizzate al raggiungimento dei seguenti prefissati obiettivi: Le azioni svolte sono desumibili dai "Rapporti di Servizio" regolarmente redatti dagli operatori ed agli atti nell'ufficio del Nucleo. Esse, se pur di numero esiguo rispetto agli scorsi anni, hanno permesso di dare continuità alle azioni svolte in passato. Le attività svolte nel 2020 sono da ritenersi quasi sufficienti per il fatto che le finalità sopra esposte sono state parzialmente ottenute.

Si elencano in dettaglio le principali attività realizzate: