Lupin svaligia una banca a Barletta: “Street art is too much expensive”

La provocazione dell’artista di strada Alessandro del Re

lunedì 6 aprile 2015
A cura di Viviana Damore
Colpisce ancora l'artista barlettano Alessandro del Re, in arte Octopus: dopo la recente opera del Cristo chiodato, la sua arte ha portato uno dei ladri più famosi di sempre nella nostra cara Barletta. Da pochi giorni infatti, un furbesco Arsenio Lupin III, direttamente dal manga giapponese, è giunto in città, immortalato su una parete nei pressi di una banca, mentre tenta di svaligiarla aprendone la cassaforte.

"Oh My God", il Cristo chiodato realizzato con duemila chiodi dallo street artist Octopus sul portone di palazzo Bonelli.
"Oh My God", il Cristo chiodato realizzato con duemila chiodi dallo street artist Octopus sul portone di palazzo Bonelli.
Mentre un Cristo ritratto mediante l'uso di duemila chiodi colpisce i passanti e fa il giro del web, mentre un inarrestabile Beep Beep cede il passo al grande Pietro Mennea, cavalieri della Disfida si inseguono sui cancelli del castello, mentre Lupin tenta un furto in grande stile in pieno centro, l'arte prende il sopravvento in città, allietando e colorando angoli bui o strade troppo silenziose. L'arte è sperimentazione, proprio questa motivazione ha spinto lo street artist Del Re a comporre pochi giorni fa il suo "Cristo chiodato" alto 170 centimetri e largo 120, ponendolo su uno dei portoni in legno di palazzo Bonelli, uno dei più antichi edifici di Barletta. L'opera intitolata "Oh My God", rappresenta in chiaro scuro la figura del Cristo sulla croce, fatta interamente con dei chiodi. L'intento del nostrano Octopus era quello di sperimentare la rappresentazione di un'icona religiosa con dei chiodi come strumento artistico, e ci è riuscito pienamente, impiegando per la realizzazione dell'opera una sola settimana. La genialità del tutto insiste però nell'arte che si trasforma, l'opera "Oh My God" ha stupito ancora, diventando un Cristo risorto nel giorno della Santa Pasqua. I duemila chiodi infatti, la scorsa mattina, tolti dalla loro coreografica postazione in cui formavano un Cristo in croce, sono stati immortalati ai piedi del portone in legno su cui si trovavano in precedenza: ri-sorti anch'essi a formare nuove immagini.

Ancora una volta è giunta forte, in questi giorni, la provocazione del giovane artista, seminascosto dietro lo pseudonimo Octopus, che intitola la sua opera con protagonista Lupin, "Street art is too much expensive", muovendo una forte critica nei confronti dell'arte di strada, ormai piegata anch'essa sotto la dura e vile legge della moneta. La street art ha tradito la sua vocazione originaria, secondo Del Re (e non possiamo che concordare, ndr) , diventando un lusso per i pochi, ricchi, che possano permetterselo.

Octopus invece mira ad allietare, i passanti ed i cittadini tutti, senza nessun secondo fine, offrendo un po' d'ironia, qualche sorriso e magari anche una dura riflessione. Niente di più lodabile, quando tutto ha un prezzo, la bellezza gratuita appaga più di tutto il resto e se non si riesce a comprenderne il valore, forse meglio che il caro Lupin, discendente del celebre ladro gentiluomo, riesca a rubarcela per poterne fare buon uso.