Losappio resta consigliere comunale, il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar

Il consigliere aveva lamentato l'omessa attribuzione di almeno altri 6 voti di preferenza

giovedì 3 luglio 2014 00.00
A cura di Edoardo Centonze
Giuseppe Losappio resterà al suo posto di consigliere comunale. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, nella camera di consiglio del 1 luglio, a seguito della quale è stata ieri emessa la sentenza, che ribalta così gli effetti della sentenza di primo grado, pronunciata dal Tar Puglia lo scorso 16 maggio, sulla base dei ricorsi presentati lo scorso anno da Pino Rizzi e Riccardo Memeo, che erano risultati alle elezioni amministrative rispettivamente il secondo e il primo dei non eletti, nella lista PdL, alle spalle di Losappio (cioè 711 voti per Losappio, 708 Memeo, 702 Rizzi). Il Tar aveva infatti cambiato la graduatoria, proclamando eletto Rizzi, primo dei non eletti Memeo, e secondo dei non eletti Losappio. Nei confronti di questa sentenza, Losappio aveva fatto ricorso al supremo organo della giustizia amministrativa. Visto l'avvicendarsi di alcune riunioni del Consiglio comunale, il Consiglio di Stato aveva intanto emesso un decreto cautelare, che sospendeva gli effetti della sentenza di primo grado, in attesa della decisione nella camera di consiglio del 1 luglio.

Decisione che è stata ieri ufficializzata. Il Consiglio di Stato, dunque, con la sentenza n. 4624, "accoglie il ricorso incidentale proposto da Giuseppe Losappio in prime cure e, per l'effetto, dichiara l'inammissibilità dei ricorsi originari proposti in primo grado da Riccardo Memeo e Giuseppe Antonio Rizzi". Nella sentenza viene riportato che: "i ricorsi incidentali del Losappio sono fondati nella parte in cui, con censura assorbente, si lamenta l'omessa attribuzione di almeno sei preferenze nella sezione 40 in quanto le risultanze della verificazione hanno attestato che, per mero errore materiale, sono stati assegnati al candidato in esame solo quattro voti a fronte dei quattordici effettivamente espressi in suo favore"; "l'attribuzione dei sei voti aggiuntivi reclamati, compresi nei dieci accertati, consente di attribuire virtualmente al Losappio 717 voti, a fronte dei 713 voti riconosciuti al Rizzi e dei 712 al Memeo, con conseguente inammissibilità, per difetto di interesse, dei ricorsi principali di primo grado"; "la peculiarità e la novità delle questioni oggetto di giudizio giustificano la compensazione delle spese di giudizio".