Lo Statuto della BT è sul banco degli imputati. Deciderà il TAR per la Puglia

Pronto il ricorso del Comune contro la Provincia Barletta-Andria-Trani, in esclusiva il documento. Nuova lotta di campanile tra i capoluoghi?

giovedì 21 ottobre 2010 19.07
Esclusiva.

Il 21 maggio scorso il Consiglio Provinciale con 18 voti favorevoli, 10 contrari e due astenuti ha approvato lo Statuto della nascente Istituzione. La città di Andria è stata individuata quale sede legale, in virtù del criterio del policentrismo che vede assegnata alla città di Barletta la sede legale dell'Ufficio Territoriale del Governo (Prefettura). Ma, sulla data del 21 maggio 2010, nessuno avrebbe scommesso quale punto fermo e definitivo. La scelta della Sede legale ad Andria scatenò reazioni a catena nella città della Disfida e risvegliò tra i cittadini, autonomi movimenti, partiti e istituzioni l'orgoglio che pareva essersi assopito.

La storia della Provincia, le battaglie, i fermenti, le certezze di una ovvia e consequenziale conferma per Barletta – Sede Legale della BT - erano state oscurate dal decisionismo, forse non più procrastinabile, del Presidente della Provincia Francesco Ventola, autore però, di ferme assicurazioni elettorali favorevoli a Barletta. Un Consiglio monotematico del Comune di Barletta ha deciso di inficiare la carta costituente votata il 21 maggio 2010 e quanto in essa contenuto, dando inizio ad un iter giudiziario che inizia proprio domani, 21 ottobre 2010. Cinque mesi dopo, il ricorso contro la Provincia Barletta - Andria - Trani verrà notificato al Presidente della Giunta Provinciale Francesco Ventola e a tutti i Sindaci della Sesta Provincia Pugliese. Entro il prossimo mese sarà inoltrato al Tribunale Amministrativo per la Puglia e, tra Barletta ed Andria inizierà un nuovo calvario campanilista, evitabile se i padri ideatori del nuovo ente fossero stati previgenti, evitando conseguenze imprevedibili.

La redazione di Barlettalife.it pubblica in esclusiva il ricorso integro del Comune di Barletta, non volendo sintetizzare nessuna delle sue parti, ritenendo rispettoso e inequivocabile l'analitico lavoro che è, tra l'altro, una nota storica sulle vicende dell'istituzione della Provincia.