Legambiente Puglia dice no all'impianto di ossicombustione Newo

Francesco Tarantini: «Occorre puntare alla realizzazione di impianti di compostaggio sostenendo la filiera del riciclo»

lunedì 29 gennaio 2018
Già in tempi non sospetti, ovvero nel giugno del 2016, Legambiente Puglia aveva trasmesso all'ufficio VIA/VAS della Regione Puglia le sue osservazioni in merito alla realizzazione dell'impianto di ossicombustione Newo, nella zona industriale di Bari.

In quella circostanza, l'associazione sottolineava le numerose incongruenze con gli obiettivi finalizzati alla riduzione dei rifiuti e all'incremento della raccolta differenziata, imposti dalla normativa vigente, evidenziando anche il fatto che quell'impianto non era contemplato nel Piano regionale dei rifiuti. Inoltre, trattandosi di un sistema tecnologicamente innovativo e sperimentale, senza precedenti, non vi era alcun attendibile riscontro a quanto descritto dagli stessi proponenti.

«La nostra contrarietà alla realizzazione dell'impianto l'avevamo già espressa nero su bianco con osservazioni puntuali nel giugno 2016, quando l'argomento evidentemente ancora non era sulla cresta dell'onda - tuona Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - Oggi torniamo sul tema sottolineando che, in Puglia, per chiudere il ciclo dei rifiuti è necessario puntare alla realizzazione di impianti di compostaggio sostenendo, al contempo, la filiera del riuso e del riciclo, in linea con gli obiettivi del pacchetto sull'economia circolare che prevede la rottamazione delle discariche e dei termovalorizzatori. Per aumentare la percentuale di raccolta differenziata nella nostra regione, ferma al 41,5 per cento, serve che tutti i Comuni adottino il sistema porta a porta, al fine di ridurre il conferimento in discarica, ancora elevato, oggi pari al 48 per cento».

Nella opposizione alla realizzazione dell'impianto Newo Legambiente sarà parte attiva anche attraverso l'operato dei circoli locali quali Bari, Modugno, Palo del Colle e Bitonto.