Lapidi abbandonate in zona Ariscianne a Barletta
La segnalazione di una cittadina tranese scatena l'allerta, il sindaco Bottaro: «Risalire all'autore non sarà difficile»
lunedì 4 novembre 2019
16.23
Un episodio amaro proprio nel giorno della commemorazione dei defunti. Lapidi ancora intere, altre rotte tra i calcinacci, nomi dei defunti coperti dalla polvere, un vero e proprio cumulo grigio accatastato alla rinfusa nelle campagne di Barletta.
È questo il macabro panorama che domina la zona di Torrente Ariscianne. La lapide di Michele Marchese è spaccata in più parti ma il nome si può leggere ancora, così come la sua data di nascita e il giorno della sua morte. A segnalare questa montagna di lapidi abbandonate è stata una cittadina tranese su Facebook. Sono state scaricate sul ciglio della strada tra rifiuti vari ma da dove provengono? Chi le ha portate lì?
Immediata è stata la risposta del sindaco di Trani Amedeo Bottaro che, interpellato, ha riferito: «Abbiamo localizzato - ha scritto - il luogo dove è stato perpetrato questo scempio. Polizia locale ed Amiu stanno intervenendo. Non sarà difficile arrivare ai responsabili e dopo aver accertato ogni singola responsabilità agiremo in danno. Ringrazio chi, come sempre (ora in campagna elettorale di più) ha attribuito subito colpa al sindaco senza conoscere i regolamenti e le normative. Ai cittadini chiedo un grande favore: bene le segnalazioni ma sui canali ufficiali, li abbiamo creati apposta per questo utilizzo». E poi ha precisato: «Tu che hai commesso questa bestialità e che stanotte ti sei preso anche il fastidio di andare a spaccare tutte le lapidi scaricate per non rendere riconoscibili i nomi, sappi che ti è andata male. Il luogo ricade nel territorio di Barletta. La nostra Polizia Locale sta provvedendo a notiziare dell'accaduto il Comando barlettano. Risalire all'autore non sarà difficile. E saranno dolori. Rinnovo l'invito ai cittadini ad utilizzare per le segnalazioni il canali social istituzionali, è fondamentale per acquisire tempestivamente le informazioni necessarie per gli interventi».
Insomma, u
È questo il macabro panorama che domina la zona di Torrente Ariscianne. La lapide di Michele Marchese è spaccata in più parti ma il nome si può leggere ancora, così come la sua data di nascita e il giorno della sua morte. A segnalare questa montagna di lapidi abbandonate è stata una cittadina tranese su Facebook. Sono state scaricate sul ciglio della strada tra rifiuti vari ma da dove provengono? Chi le ha portate lì?
Immediata è stata la risposta del sindaco di Trani Amedeo Bottaro che, interpellato, ha riferito: «Abbiamo localizzato - ha scritto - il luogo dove è stato perpetrato questo scempio. Polizia locale ed Amiu stanno intervenendo. Non sarà difficile arrivare ai responsabili e dopo aver accertato ogni singola responsabilità agiremo in danno. Ringrazio chi, come sempre (ora in campagna elettorale di più) ha attribuito subito colpa al sindaco senza conoscere i regolamenti e le normative. Ai cittadini chiedo un grande favore: bene le segnalazioni ma sui canali ufficiali, li abbiamo creati apposta per questo utilizzo». E poi ha precisato: «Tu che hai commesso questa bestialità e che stanotte ti sei preso anche il fastidio di andare a spaccare tutte le lapidi scaricate per non rendere riconoscibili i nomi, sappi che ti è andata male. Il luogo ricade nel territorio di Barletta. La nostra Polizia Locale sta provvedendo a notiziare dell'accaduto il Comando barlettano. Risalire all'autore non sarà difficile. E saranno dolori. Rinnovo l'invito ai cittadini ad utilizzare per le segnalazioni il canali social istituzionali, è fondamentale per acquisire tempestivamente le informazioni necessarie per gli interventi».
Insomma, u