La Società di Storia Patria chiede un'altra biblioteca per Barletta

4000 volumi cercano casa, «sostenere la crescita culturale della città»

lunedì 15 febbraio 2016
La Sezione barlettana "S. Santeramo" della Società di Storia Patria per la Puglia, pur se molto operativa sul territorio, convive e soffre da molti anni di un gravissimo problema: la mancanza di uno spazio proprio. «Da una decina d'anni - si legge nel resoconto dell'ultima assemblea - la Sezione è ospite della Comunità di S. Antonio - che ringrazia - dove occupa una saletta in condominio con altre associazioni. Purtroppo, però, la mancanza di spazi adeguati impedisce la Sezione nel pieno svolgimento delle attività culturali. Non si tratta soltanto di organizzare incontri, conferenze, a cui tuttavia si dà ampio spazio (si cita, all'uopo, il progetto sulla Grande Guerra: il ciclo delle conferenze e la mostra allestita nel 2015 in Prefettura), quanto soprattutto di dar vita alla Biblioteca della Sezione, rimessa in sesto dopo lo smarrimento di molti preziosi libri a causa dei ripetuti traslochi.

Oggi la Biblioteca conta circa 2.500 volumi, fra collane, periodici e monografie, fra i quali si segnalano in particolare i volumi dell'Archivio Storico delle Province Napoletane; è in continua crescita, sia perché si dota di volumi prodotti dall'attività di ricerca, sia per donazioni provenienti da altri Enti e da privati. Si fa presente che la Biblioteca in questione è inserita nel circuito delle Biblioteche Nazionali SBN Polo Terra di Bari ed è aperta a studiosi e studenti. Divenendo laboratorio di ricerca e di produzione culturale essa potrà rappresentare un punto di forza per una riflessione sull'identità storica della comunità barlettana. In definitiva l'obiettivo è quello di offrire alla città di Barletta, sede istituzionale della Provincia BAT, un valido e pregevole servizio culturale, attraverso l'istituzione di una seconda biblioteca cittadina, specifica per la dotazione di testi che ineriscono alla storia e all'arte barlettana, provinciale e regionale. Tuttavia questo prestigioso progetto, insieme all'offerta culturale che la Società di Storia Patria offre costantemente attraverso l'organizzazione di incontri, conferenze e mostre, rischia di naufragare se l'Amministrazione comunale continua ad eludere le reiterate richieste della Sezione tendenti ad ottenere locali per la biblioteca e servizi annessi.

L'Amministrazione comunale, in passato, è stata sempre sensibile alle esigenze della Sezione, tanto da assegnarle la sede presso il Palazzo S. Domenico, come da delibera datata 18 agosto 1967 con la quale il Consiglio comunale le concedeva il locale sito in c.so Garibaldi, 198 da adibire a centro di iniziative culturali. In seguito, essendo stato il Palazzo S. Domenico ceduto alla Consud per restauro, la Sezione fu costretta ad allogare altrove la propria sede. Da quel momento non le è stata più assegnata una sede per cui i servizi culturali preposti non si sono attuati in maniera organica. La Sezione è tornata con pazienza e discrezione sulla richiesta di uno spazio proprio. Infatti, con nota del 11 novembre 2013, chiedeva che i locali richiesti per la biblioteca e servizi annessi, fossero ritagliati all'interno dell'ex convento di S. Domenico, soprattutto per dare una dignitosa sede alla suddetta biblioteca. La risposta, più volte fornita verbalmente dai rappresentanti dell'Amministrazione Comunale, è stata sempre la stessa: la mancanza della certificazione di agibilità.

Oggi che il Palazzo S. Domenico è tornato al Comune e che la Giunta Comunale ha deliberato l'acquisizione della certificazione di agibilità, sicurezza ed efficienza del complesso immobiliare Palazzo S. Domenico, tenendo conto delle possibilità di destinazione d'uso per attività convegnistiche, espositive ed associative al piano terreno (cfr. delibera di Giunta del 12 dicembre 2015) la Sezione della Società di Storia Patria "S.Santeramo"di Barletta reitera la richiesta avanzata con nota del 11 novembre 2013. Si riporta all'attenzione dei cittadini che alcune Amministrazioni comunali dei Comuni viciniori hanno mostrato grande sensibilità per l'offerta culturale della propria città: Il comune di Bisceglie ha destinato il Palazzo Tupputi non più a sede istituzionale ma a contenitore culturale; la stessa funzione ha il palazzo Beltrani di Trani. Infine si apprende che il sindaco di Fasano, Nello Dibari, nel dicembre del 2012 ha consegnato le chiavi di un locale di proprietà del Comune al Presidente della Sezione di Società di Storia Patria del luogo. Si ritiene che l'intensa attività della Sezione e la grande potenzialità della Biblioteca non possano essere vanificate da problemi burocratici e dalla mancanza di una seria volontà politica nel sostenere iniziative orientate alla crescita culturale della Città».