La Santa Famiglia dal sacro al giorno d'oggi

Riflessione di don Vito Carpentiere

domenica 29 dicembre 2013

Dal vangelo secondo Matteo

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nella terra d'Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d'Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

Una delle feste che più ci fa vedere le conseguenze "pratiche" del Mistero dell'Incarnazione che celebriamo in questi giorni è quella che si celebra in questa domenica, la festa della Santa Famiglia di Nazaret. Il testo evangelico odierno, lungi dal voler presentare una "famiglia perfetta", fa intravedere un momento di crisi in cui Giuseppe, Maria e Gesù sono costretti a migrare verso terre lontane per preservare la vita del piccolo dalle smanie di potere dell'Erode di turno… Quanta tenerezza mi procura l'attenzione premurosa che Giuseppe riversa sul piccolo, che pur non era suo figlio naturale, e sulla donna che aveva scelto di preservare dall'esposizione del ripudio…

Un paio di riflessioni aperte che voglio condividere con voi. Recenti indagini sociologiche hanno rilevato che la famiglia è un problema per chi ce l'ha e un desiderio per chi, pur volendola, non può averla… e mi fa ricordare che il cuore dell'esperienza familiare è, insieme con l'amore, il bisogno dell'altro e la custodia reciproca, oltre che l'assunzione di ruoli diversi e complementari.

Un'altra sentenza a dir poco inquietante è quella che rileva che la nostra è una società senza padri. E penso… ma soprattutto prego, non solo oggi, per tutte le famiglie, quelle in difficoltà e quelle senza, perché so che ogni membro della famiglia umana ha bisogno di lasciarsi illuminare dal Signore.

[don Vito]