La riabilitazione cardiaca a Barletta è "un colpo al cuore"

Corcella della Cgil scrive al Dg dell'Asl/Bt

giovedì 6 novembre 2014 15.36
"Da Lei non posso che pretendere risposte chiare e definitive". A prendere carta e penna è il coordinatore della Camera del Lavoro-Cgil di Barletta, Franco Corcella, rivolgendosi direttamente al direttore generale dell'Asl/Bt, Giovanni Gorgoni, riguardo la questione della riabilitazione cardiologica.

"Non mi associo ad alcuna di quelle che a Lei possono essere apparse, in questi giorni, come polemiche strumentali e ad uso amicale e politico di qualcuno; non mi appassiona nemmeno l'aspetto squisitamente mansionistico relativo al declassamento della direzione del servizio – salvo la eventuale, legittima e libera iniziativa del dirigente medico in questione di tutelarsi in qualsivoglia sede, anche giudiziaria. Come pure non m'intriga insinuarmi nella estenuante disquisizione sul mantenimento o meno dello "status" di U.O.S. (unità operativa semplice) a valenza dipartimentale o no; né della comparsa o scomparsa della fantomatica struttura di Fisiopatologia Cardiologica territoriale inventata di sana pianta dalla Direzione Generale nel corso della trattativa con i sindacati del 19 febbraio di quest'anno sul riordino delle strutture semplici e complesse di questa asl.

Da Lei mi interessa solo sapere se il servizio, o comunque lo si voglia denominare, di Riabilitazione Cardiologica - allocata presso il vecchio ospedale civile di Barletta - continuerà ad esistere o meno, e in quali condizioni organizzative, funzionali e strumentali nonché di visibilità all'interno del più vasto panorama dei servizi che funzionano e che hanno senso ad esistere nella nostra ASL BT. Glielo chiedo in qualità di sindacalista, di dipendente, di cittadino-utente-diabetico soggetto a continui controlli delle proprie condizioni cardio/cerebrovascolari a rischio; alla stessa stregua di tante altre cittadine e cittadini di questo territorio – comunale e provinciale – che su questa struttura hanno da anni potuto contare come un sicuro punto di riferimento professionalmente affidabile, certo, veloce e "sportivo". E che andava, semmai, ulteriormente potenziato con altre, nuove figure professionali mediche e non per poterlo ostentare come un pezzo della "sanità pubblica che funziona" e come vero e proprio fiore all'occhiello anche… della Sua giacca di Direttore Generale.

Invece, quel che osservo ogni mattina ormai da alcune settimane, è un profondo "colpo al cuore" in spregio al buon senso e all'etica della gestione pubblica! Una struttura un po' trasandata, pulita velocemente e grossolanamente; personale ridotto all'osso e demotivato, senza entusiasmo e con un alto tasso di conflittualità interna, tale da averlo "eroso" giorno dopo giorno nella sua serenità operativa. Sta andando appannandosi un luminoso gioiello della sanità nostrana, che va semmai "rilanciato" con intelligenza, a contrasto di una malattia sociale come le cardiopatie che, purtroppo, restano la prima causa di morte nel nostro Paese e in tantissimi altri! Un servizio pubblico che tra test da sforzo, holter, e.c.g., training, visite cardiologiche e di controllo, ecocardiogrammi ed altro ancora, dal 2008 a tutt'oggi ha collezionato quasi 50.000 prestazioni complessive, altrimenti destinate alle strutture private e all'ingrassaggio della spesa per convenzionamento esterno!

Il tutto con risorse umane minime ed essenziali, con una presenza discontinua ed altalenante di infermieri e fisioterapisti e con l'affiancamento solo dall'ottobre del 2013 di un'altra unità medica specialista ambulatoriale per n.20 ore/settimanali e per soli tre giorni. E senza contare l' intenso e rilevante contributo offerto (e ricevuto) alla (e dalla) Associazione di Volontariato Amici del Cuore "BAT CUORE" nella realizzazione delle tante iniziative educazionali in occasione della "Giornata Mondiale Per Il Cuore" del 29 settembre, dal 2009 al 2014! Associazione che offre la propria volontaria e gratuita collaborazione al servizio pubblico attraverso una figura di nutrizionista ed una di psicologo. Insomma…

In questo contesto, il mio personale impegno non potrà trascurare l'attivazione di una verifica – a tutto campo e ad opera di chi ne ha la facoltà ed il ruolo istituzionale per farlo – della congruità dei comportamenti gestionali sin qui tenuti da chicchessia, compresi ovviamente i Suoi, in questo come in altri analoghi casi, laddove è fin troppo facile far bella figura "coi numeri a posto" col fondato rischio di "averli dati", verosimilmente e magari involontariamente, alla gente che ha bisogno di cure, buone, qualificate e tempestive. Attendo, pertanto, una risposta ufficiale in nome e per conto di una collettività - non solo cittadina - che crede fermamente nella funzione pubblica di una istituzione sanitaria come la Nostra Asl e pretende, da colui che "la politica" ha designato a gestirla, che le scelte di razionalizzazione del sistema sanitario aziendale e locale unitamente alla quadratura dei conti, siano realizzate con discernimento, con il massimo consenso delle forze sociali in campo, ed improntati prioritariamente al più rigoroso interesse della salute pubblica. E non di altro".