La costringeva a prostituirsi: «Taci, non dire nulla alla Polizia»

La sfortunata ragazza si era nascosta in un armadio per sfuggire al suo aguzzino

lunedì 11 luglio 2016 12.00
Sfugge al suo aguzzino che la costringeva a prostituirsi calandosi da un balcone nell'appartamento sottostante. I poliziotti la trovano nascosta in un armadio, impaurita e senza speranza.

Ieri mattina a Barletta proprio durante la festa patronale, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 35 anni, Victor Militaru, rumeno e incensurato, per i reati di sequestro di persona, minacce e sfruttamento della prostituzione, traendo in salvo la donna che aveva costretto a prostituirsi. Tutto è partito da una chiamata al 113. I poliziotti prontamente sono intervenuti in un appartamento del centro storico dove la proprietaria, tornata a casa, aveva trovato la porta d'ingresso bloccata dall'interno pensando subito ad un tentativo di furto. Entrati nell'abitazione, però, i poliziotti non hanno trovato un appartamento svaligiato ma una giovane donna rumena nascosta in un armadio, in evidente stato di agitazione. Nel frattempo, gli agenti rimasti all'esterno dello stabile hanno visto sopraggiungere un uomo dai tratti somatici dei paesi dell'est che, accortosi della loro presenza, ha cercato di allontanarsi frettolosamente. Nulla da fare per lui: i poliziotti lo hanno bloccato proprio mentre la giovane donna, unitamente ad altri operatori di Polizia, scendeva per strada. Alla vista della donna, l'uomo le ha ingiunto di tacere e di non dire nulla: parlando in rumeno infatti le diceva di fare attenzione a quello che avrebbe detto alla Polizia altrimenti l'avrebbe pagata cara.

Negli Uffici del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Barletta la donna - assistita da un interprete di lingua rumena - ha invece raccontato di mesi di maltrattamenti e percosse da parte di Victor Militaru e di essere stata obbligata a prostituirsi in via Callano sino a quando quella mattina, approfittando del fatto che l'uomo si era addormentato, dopo averla picchiata ancora una volta, ha cercato di fuggire. Trovando la porta di casa chiusa a chiave dall'interno e assicurata con del fil di ferro, la donna si è calata nell'appartamento sottostante scivolando attraverso un tubo del gas ma si è accorta che anche quell'appartamento dei vicini era chiuso dall'interno con diverse mandate. Temendo di essere rintracciata, dopo aver assicurato la porta con un ferro, la donna si è quindi nascosta all'interno di un armadio sino al provvidenziale arrivo delle forze dell'ordine.

A seguito della perquisizione presso l'abitazione del suo sfruttatore i poliziotti hanno trovato diverse scatole di preservativi e, nascoste dietro una credenza del bagno, due carte di identità rumene di cui una intestata alla donna e un'altra ad una seconda cittadina rumena non presente in casa.