L'ora della conversione, l'ora della vocazione

Pescatori di uomini con Gesù, nelle parole di don Vito Carpentiere

domenica 25 gennaio 2015 0.30
Dal Vangelo secondo Marco : "Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui".

Alla luce del Vangelo odierno è bello tornare indietro con la memoria per arrivare fino al giorno in cui più nitidamente ho percepito il salto della fede facendo mie le parole della prima è più autentica predicazione di Gesù: convertitevi e credete nel Vangelo. Gesù inizia il suo ministero dalla Galilea, lì dove era stato allevato, e cerca di trasmettere un messaggio che invita l'uomo a fare spazio nella sua vita perché "il Regno di Dio è vicino!". Il tempo è come una donna gravida che dopo nove mesi sta per partorire. E cosa partorisce il tempo? La possibilità di fare spazio nella propria vita per accogliere chi viene per regnare senza togliere nulla, anzi facendosi totalmente dono!

Convertiti: io posso cambiare! Non è vero che, siccome sono così, non può cambiare nulla! Il Signore è la mia ulteriore possibilità! Credi nel Vangelo: fidati! Sì, la fiducia incondizionata è il miglior antidoto alla paura e allo scoraggiamento. Anche perché non si tratta di una fiducia indifferente, ma si tratta di fidarsi di Lui, che è il Vangelo. E poi chiama. Certo, considerando le persone che ha chiamato alla sua sequela perché collaborassero nell'annuncio del Vangelo, comprendo il mistero della mia vocazione: Lui non mi chiama perché ha bisogno di me ma perché io ho bisogno di Lui. E stupisce il fatto che non chiama mentre sono al tempio o nella sinagoga, non chiama durante la preghiera, ma durante il lavoro quotidiano, cosicché il sì detto è intriso, in questo caso, dei profumi del mare, sa di vele ormeggiate e di reti da riparare, di giornate piene e di giornate con le reti vuote. Non chiama perché vuole qualcosa, come se volesse togliermi qualcosa, ma chiama perché vuole donarmi la sua misericordia, la sua benevolenza, il suo perdono, in una parola, il suo Amore!

Facciamo memoria in questa domenica del primo incontro bello col Signore e, se non riusciamo a trovarne uno, chi ci dice che non possiamo incontrarlo proprio oggi?

Buona Domenica.

[don Vito]