Ius Soli, a Barletta nessuno è straniero: l'inclusione abbraccia 18 minorenni

Alla "Manzoni" la consegna della cittadinanza italiana da parte del sindaco Cascella

mercoledì 18 marzo 2015
A cura di Luca Guerra
A Barletta nessuno nasce straniero. In un'epoca in cui l'altro fa troppo spesso rima con alterco,il miglior passo in avanti può essere quello dell'inclusione, ancor più dell'accoglienza: è questo il messaggio veicolato ieri, in occasione della Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera. Ieri mattina la scuola media "Alessandro Manzoni" ha ospitato la cerimonia di conferimento della Cittadinanza Civica "Ius Soli" a 18 minori di origine straniera nati in Italia e che studiano nelle scuole cittadine. Presenti il sindaco Pasquale Cascella, il prefetto Clara Minerva, il Presidente Cosimo Bruno con i componenti della I Commissione Consiliare "Affari Generali e Istituzionali" e autorità militari e civili. e la Garante dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza del Consiglio Regionale della Puglia, Rosangela Paparella. L'atto ha suggellato quanto deliberato dal Consiglio comunale l'11 novembre 2014. Sulle note dell'inno nazionale e dopo la lettura di alcuni articoli della Costituzione da parte degli alunni, il Preside Alfredo Basile ha dato avvio alla manifestazione culminata con la consegna degli attestati di cittadinanza civica ai 18 minori di origine straniera nati in Italia e che studiano nelle scuole cittadine.

«Sappiamo cosa vuol dire un fenomeno come la migrazione, siamo polo di attrazione per Paesi che ancora oggi vivono tragedie che sono passate sulle nostre spalle. C'è sempre il male che va combattuto dal bene, e credo che oggi stiamo facendo qualcosa di veramente bello, associato unicamente al bene. Nella nostra città registriamo tanti fattori di integrazione reale. La cittadinanza civica è, quindi, un riconoscimento dovuto ai bambini e ai ragazzi che studiano con i nostri figli e i cui famigliari lavorano a Barletta, contribuendo così all'economia locale e alla vita sociale cittadina» la soddisfazione del sindaco Pasquale Cascella. A fare da sfondo all'evento anch la bandiera ufficiale della undicesima edizione della Settimana contro il razzismo, in programma in tutta Italia dal 16 al 22 marzo 2015, organizzata dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) del Dipartimento per le pari opportunità in collaborazione con l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur). Testimonial d'eccezione, Veronica Inglese, a cui il sindaco ha consegnato la maglia ufficiale della campagna con lo slogan "Accendi la mente, spegni i pregiudizi". E proprio sui principi costituzionali di non discriminazione e di uguaglianza si è soffermata la giovane atleta, ribadendo l'importanza dello sport per superare ogni barriera, fisica e morale.

Integrazione come azione integrata, come serie di forze che convergono verso il bene comune. Un messaggio trainato con l'intervista a due donne, di origine brasiliana, al termine di un corso svolto alla "Manzoni' e in rete con l'associazione culturale Esperanto oltre che con l'università di Perugia, intrapreso con l'aiuto della professoressa Paola Alvisi. Non solo la scuola, ma un percorso di scolarizzazione che va oltre i fattori anagrafici legati agli studi. «Dobbiamo fare i conti con un Paese che sta diventando multietnico e plurilingue-ha ammesso Rosangela Paparella-per superare il concetto di origine straniera, perché non può essere considerato tale un bambino che parla la lingua del paese in cui è nato, che gioca per le strade di questo paese e ne impara facilmente tradizioni e costumi». Un messaggio ribadito dal prefetto Minerva: «La Puglia è una terra di frontiera e fenomeni come questi ci arricchiscono: è un momento significativo in una data estremamente importante, che stringe intorno ai valori costituzionali, come sintomo di coerenza». Al termine dell'incontro con famiglie e ragazzi, è maturata la consegna della Carta fondamentale della Repubblica. Un Paese che prova a ricompattarsi e ricostituirsi partendo dalla Costituzione. Una ricetta elementare quanto in disuso.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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