​Irpef, Barletta il capoluogo meno "caro" d'Italia

Lo rivela la classifica del Sole 24 Ore, Padova in cima alla lista

mercoledì 2 aprile 2014
A cura di Luca Guerra
Volete pagare la minore quota in quanto a Irpef? Venite a Barletta. Chissà se potrà diventare un allegro spot per trascorrere le vacanze ai piedi di Eraclio: per ora, di certo, è la realtà. Il Sole 24 Ore di lunedì 31 marzo ha fornito la classifica completa dell'addizionale Irpef nei capoluoghi di provincia e i centri dove questo prelievo raggiunge le cifre più elevate, con richieste oltre i 500 euro. Su una graduatoria di 42 centri, la nostra città è risultata in coda per quanto concerne l'imposta personale, progressiva e generale sui redditi prodotti in Italia. Nella classifica del Sole 24 Ore gli importi vengono poi incrociati con l'effettiva quantità dei contribuenti soggetti al prelievo, perché in molti casi le soglie di esenzione stabilite dai sindaci escludono dall'addizionale metà o anche tre quarti della popolazione residente.

In vetta alla graduatoria dei capoluoghi non ci sono le grandi città come Milano o Roma: c'è invece Padova, con 288 euro di prelievo medio nel 2012. Cifre agli antipodi rispetto a Barletta, appunto ultima con 42 euro. La città di Sant'Antonio seguita da Milano (285) e Roma (280). Cifre che vanno necessariamente incrociate con altri indicatori quali la presenza di eventuali esenzioni per i redditi bassi, l'applicazione di un'aliquota unica o a scaglioni, il reddito medio dei residenti nel Comune. A Barletta, nel dettaglio, a pagare l'imposta sono stati sei contribuenti su 10, ma qui va considerato come a influire sui dai sia il fatto che a versare l'addizionale è solo chi paga l'Irpef "statale", di numero ridotto nei comuni con redditi più bassi. Il metodo maggiormente uniforme per il calcolo del "peso" dell'Irpef sta nel confronto dell'imposta con la base imponibile teorica, ricavabile dai dati del Ministero delle Finanze.

Complessivamente, stando a quanto riportato dal Sole 24 ore, l'addizionale all'Irpef è cresciuta di quasi il 50% tra il 2007 e il 2012, arrivando a 4 miliardi di gettito complessivo: un'altra imposta comunale che cresce in maniera galoppante accanto all'Imu e alla Tasi.
(Twitter: @GuerraLuca88)