Inquinamento dell’aria a Barletta, sarà colpa della Timac?

Le Istituzioni accelerano, confronto con “Operazione aria pulita BAT”

martedì 8 settembre 2015 10.46
A cura di Paolo Doronzo
Un incontro per coinvolgere i cittadini su un problema che li riguarda così da vicino: l'impatto ambientale della Timac Agro sul territorio barlettano. I nodi pare stiano giungendo al pettine e dopo anni di proteste, testimonianze dei cittadini e preoccupazioni sanitarie pare che le Istituzioni si vogliano impegnare per scoprire se tutti quei timori erano fondati.

Timori che hanno spinto alcuni cittadini a riunirsi nel comitato "Operazione aria pulita BAT" presieduto dall'avvocato Michele Cianci, che ieri pomeriggio ha convocato un incontro pubblico presso l'Ipanema per ascoltare alcuni rappresentanti delle Istituzioni coinvolte. Il fatto che ci vogliano comitati cittadini ad hoc o associazioni per destare l'attenzione su una questione su cui si sarebbe dovuti intervenire prima, registra sicuramente un fallimento della politica. Non sappiamo se in questo caso possa valere il "meglio tardi che mai", ma sicuramente l'accelerazione della Politica sul tema fa ben sperare. In primis si è avuto modo di ascoltare il Presidente della Commissione ambientale regionale, Filippo Caracciolo, che la settimana scorsa ha voluto dar luogo ad un'importante Conferenza di servizi sul tema, coinvolgendo le autorità comunali, provinciali, regionali: si è concordato un piano investigativo per rintracciare le reali responsabilità dell'eventuale inquinamento ambientale. Si procederà con l'istallazione di una centralina fissa da allocare nella zona 'incriminata', in modo da avviare una seria e concreta azione di monitoraggio dell'aria, rivolgendosi a tutta l'area circostante.

Nei giorni precedenti lo scorso ferragosto, il Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Francesco Spina, presente anche all'incontro di ieri, ha emanato un'ordinanza che impone all'azienda di concimi chimici di provvedere a una seria azione di bonifica, pena la sospensione dei lavori, naturalmente a proprio carico. Non difficile da immaginare che l'azienda si sarebbe rivalsa con il TAR pugliese, chiedendo la sospensione dell'atto amministrativo. A questo punto i tempi si allungano ma la questione necessita di soluzione immediata vista la gravità dei possibili riscontri anche sulla salute cittadina; a tal riguardo il presidente Cianci ha chiesto in maniera molto diretta alle istituzioni tempi certi per la risoluzione del problema: "Il dialogo sì con le istituzioni, ma si faccia presto". Questo si aggiunge a uno studio della falda sottostante il centro della Timac che risulterebbe inquinata, magari da anni.

Il consigliere regionale Ruggiero Mennea ha chiesto una riflessione all'Amministrazione comunale, impegnata come sappiamo nella stesura del nuovo Pug, se non fosse il caso di inserire una delocalizzazione delle industrie ormai in centro come la stessa o anche la cementeria. Il sindaco Pasquale Cascella ha invocato e plaudito alla collaborazione delle istituzioni a ogni livello per la risoluzione del problema per cui "sapremo assumerci le responsabilità dovute quando sarà il momento". Della stessa opinione l'assessore comunale all'ambiente, Irene Pisicchio. Emersa anche la necessità di riunire più tavoli di confronto sul tema.