Inquinamento ambientale a Barletta: cementeria Buzzi e Timac Agro nel mirino

Circa 600 i manifestanti riunitisi presso il Castello Svevo, è protesta

domenica 1 ottobre 2017 19.41
A cura di Ruggiero Ricatti
Grande risonanza sembrerebbe aver avuto l'appello di Michele Cianci – presidente del comitato Operazione Aria Pulita BAT – a protestare contro l'inquinamento e che lo scorso 25 settembre, con parole di fuoco ha sottoposto all'attenzione dei barlettani la tanto discussa problematica riguardante l'area urbana, a volte causa di patologie connesse agli agenti inquinanti.

«Barletta è una città estremamente inquinata, come risulta dai dati del monitoraggio» ha attaccato Cianci senza mezzi termini, rimproverando anche l'eccessivo traffico, spesso non regolamentato nelle zone nevralgiche della Città della Disfida e l'atteggiamento anti-ambientalista di alcune piccole aziende locali che brucerebbero rifiuti altamente tossici nelle campagne limitrofe.

Alle parole sono seguiti i fatti e venerdì 29 settembre una folla di manifestanti – all'incirca seicento – si è riunita nei pressi del Castello Svevo, per partire poi alla volta della Buzzi Unicem e della Timac Agro considerati "monumenti" dell'inquinamento cittadino, siti in via Trani nel cuore pulsante della zona industriale. Testa del corteo guidata da alcuni volontari, offertisi per portare in "processione" una caricatura noir di ciminiere fumanti attorniate dal tipico teschio, simbolo di morte. Presenze di spicco quelle dell'assessore regionale all'Ambiente, Filippo Caracciolo, nonché dello stesso Michele Cianci.

Situazione di criticità da non sottovalutare, quella dell'inquinamento ambientale nella Sesta Provincia, soprattutto nelle zone metropolitane dove l'industrializzazione spregiudicata ed incontrollata degli scorsi anni, è adesso sul tavolo degli imputati.