Il rebus della giunta, restano alcuni incastri da risolvere

Lanotte in ballo per la presidenza del consiglio, e Cannito insiste su quote rosa e qualità

mercoledì 6 luglio 2022 16.16
A cura di Ida Vinella
Come in un cruciverba, in cui il gioco funziona solo riempiendo precisamente tutte le caselle dello schema, gli equilibri della prossima giunta comunale di Barletta si basano su spinte divergenti e intricati incastri, che infine dovranno pur giungere a una quadra esatta.

Cannito non vuole giocare il ruolo di spettatore ai margini della partita, lui che pronunciò testuali parole «non sarò servo, suddito, schiavo di nessuno» già nel primo consiglio comunale della precedente consiliatura nel 2018, quando si votava per l'allora presidente del consiglio.

Anche questa volta però, nonostante la vittoria schiacciante e il riscatto personale al ballottaggio, dopo il clamore e l'ardimento della sfida elettorale quasi da finale dei mondiali, nell'uno contro uno che le urne hanno consegnato a Cannito, le dinamiche in corso non garantiscono al sindaco un totale diritto di veto. Nel rebus della giunta, sono tante le forze che impugnano la penna dalla parte del manico.

Innanzitutto, si tratta di una questione numerica, poiché l'indirizzo che sembra ormai confermato per la composizione della giunta sarebbe quello di natura politica. Nonostante questo, ci sarebbero due importanti condizioni richieste dal sindaco: la presenza di quattro donne in giunta sin da subito, per garantire il rispetto delle quote rosa, e un profilo di alta qualità per chi sarà scelto tra gli assessori.

Tornando ai numeri, sarebbero due gli assessorati che spettano alle principali liste della coalizione, quelle più suffragate durante il primo turno elettorale: due per Forza Italia, due per la lista civica Mino Cannito Sindaco, e due per Fratelli d'Italia. I tre posti rimanenti andrebbero a tre delle quattro liste residue della coalizione: Barletta nel cuore, Barletta al centro, AMICO. e Lega.

Non è scontato che a sedere in giunta saranno direttamente i consiglieri eletti e più suffragati nelle rispettive liste: a partire da Oronzo Cilli, non eletto in consiglio ma già in lizza per una riconferma quasi certa in giunta, sembra che anche gli assessori di riferimento della lista Mino Cannito Sindaco saranno personalità esterne, di fiducia e di alto profilo.

E la presidenza del consiglio? Nessuna conferma né smentita, ma voci di Palazzo di Città puntano insistentemente su Marcello Lanotte, in quota Forza Italia: l'ex vicesindaco di Cannito, nonché consigliere di maggioranza con il maggior numero di preferenze, si sarebbe candidato per il ruolo ottenendo l'assenso della maggioranza. Spetterà poi alla massima assise cittadina ufficializzare eventualmente l'incarico.

Resta solo da capire chi siederà al fianco del sindaco ricoprendo l'incarico di vicesindaco: se i due ruoli più prestigiosi fossero direttamente assegnati alle due liste più suffragate della maggioranza, logicamente spetterà alla lista Mino Cannito Sindaco l'indicazione per il ruolo di vicesindaco. Nessuna indiscrezione sul nome al momento, evidentemente ci vorrà ancora qualche confronto prima di ultimare l'ultimo incastro del cruciverba.