Il cimitero verde rovina la città

Dalla legge Rutelli ai 600 alberi della Buzzi

venerdì 29 maggio 2015 10.36
A cura di Paolo Doronzo
Nel 1992 Francesco Rutelli, all'epoca coordinatore nazionale della Federazione dei Verdi, propose la legge n°113/1992 che prevedeva "l'obbligo per il Comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica". Nel 2013 la legge è stata modificata ulteriormente portando a sei mesi il termine entro cui bisognerebbe provvedere alla piantumazione, e inoltre il conteggio è stato ampliato giustamente anche ai bambini adottati residenti nel comune di pertinenza. L'obbligo è scarsamente rispettato dai vari comuni italiani, la maggioranza, visto che la norma non prevede sanzioni per gli inadempienti. A tal proposito, come ci aveva riferito il presidente della I Commissione consiliare del Comune di Barletta, Cosimo Bruno, nello scorso dicembre, questa stava già lavorando alla stesura di un Regolamento al fine di rendere efficace tale norma. Tale regolamento, nel rispetto della legislazione suddetta, s'impegna nella piantumazione delle specie arboree mantenendo gli aspetti naturali, paesaggistici e culturali del territorio; la bozza, già pronta da diversi mesi, sarà presentata per l'approvazione del Consiglio Comunale.

Nel 2014 è stato firmato un Protocollo d'intesa tra il Comune di Barletta e la Buzzi Unicem, molto criticato discusso, in cui la cementeria barlettana s'impegnava a garantire la fornitura di 600 specie arboree in sei anni. Ora non intendiamo entrare nel merito delle circostanze che portarono a tale accordo, tuttavia riteniamo questo un debito assolutamente dovuto e necessario, oggi più di ieri, per tentare di colmare le gravissime lacune di verde pubblico, cui da decenni non si riesce a porre rimedio. In queste settimane, Barletta assiste all'aggravarsi del suo "disboscamento", causato dalla terribile piaga del punteruolo rosso, decimando le tantissime palme, che colpite, non sono riuscite a riprendersi anche in seguito alle cure somministrate. Dunque la situazione si presenta sempre più grave, oltre che dal punto di vista puramente ambientale e salutare, anche dal punto di vista del decoro urbano. Dunque, perché non provvedere alla sostituzione dei numerosi ceppi di tronchi tagliati in aiuole e giardini cittadini con nuove piante, compatibilmente con la legge nazionale e con i regolamenti comunali che si dovranno approvare presto, magari sfruttando il fondo arboreo destinato alla città dall'accordo con la cementeria.

A proposito di questo protocollo d'intesa, sarebbe opportuno tenere informata la cittadinanza riguardo a ciò che è stato già piantato e alle destinazioni che si vorranno trovare, specificando quali specie arboree si vanno scegliendo, inducendo alla partecipazione comunitaria di questi beni collettivi. L'aspetto della città trarrebbe enorme beneficio in generale dalla piantumazione di nuovi alberi, vista l'enorme carenza di aree verdi e soprattutto di zone d'ombra anche nei pochi giardini pubblici già esistenti.
Alberi tagliati presso i giardini De Nittis e Castello
Alberi tagliati presso i giardini De Nittis e Castello
Alberi tagliati presso i giardini De Nittis e Castello
Alberi tagliati presso i giardini De Nittis e Castello
Alberi tagliati presso i giardini De Nittis e Castello
Alberi tagliati presso i giardini De Nittis e Castello
Alberi tagliati presso i giardini De Nittis e Castello
Alberi tagliati presso i giardini De Nittis e Castello
Alberi tagliati presso i giardini De Nittis e Castello
Alberi tagliati presso i giardini De Nittis e Castello
Alberi tagliati presso i giardini De Nittis e Castello