Il cimitero greco-ortodosso di Barletta in condizioni di degrado e abbandono
La lettera dell'Associazione Igino Giordani Barletta alla Soprintendenza per salvare un pezzo di storia
mercoledì 5 novembre 2025
Il cimitero greco-ortodosso di Barletta versa in condizioni di abbandono e degrado. A rendersene conto, oltre a tutti i cittadini, ci sono alcuni esperti dall'occhio più attento come Angelo Torre dell'Associazione Iginio Giordani. "Confrontando la situazione di oggi con quella di un decennio fa, è impressionante il degrado a cui si è giunti. Si sta cancellando la memoria della nostra città. Pensi che nel 2013 è stata scritta (in greco) una intera tesi sulla presenza della comunità greca nella nostra città!", le sue parole alla nostra redazione.
Angelo Torre, anni fa, ha anche scritto una lettera alla Soprintendenza, che, pur avendo avuto risposta, non ha prodotti i risultati sperati. Torre si auspicava che dall'alto si potesse intervenire per smuovere in tempi brevi i ruoli, le azioni mirate per la dignitosa conservazione di questo spezzo di storia locale e non solo, e ad attivare urgentissimi meccanismi di ripristino e custodia dell'intero monumento.
Una parte della lettera di Torre cita: "Col cuore in mano chiedo che si intervenga per arrestare il degrado di questo piccolo ma nobile, prestigioso, sacro pezzo di storia della nostra città di Barletta, perché 'magari insieme', con le autorità religiose e laiche, si possa trovare la soluzione migliore per la tutela e valorizzazione di tale patrimonio storico, culturale e religioso, luogo di riposo dell'anima di coloro che si sono addormentati nel Signore".
Ma nulla di fatto. Le recenti piogge hanno provocato la caduta di alcuni massi del muro perimetrale, a rischio anche la sicurezza dei visitatori del cimitero di Barletta.
Il cimitero greco-ortodosso risale al 1844 ed era il cimitero della comunità greco-ortodossa di Barletta, legata alla chiesa greca locale. I rapporti tra l'Italia e la Chiesa ortodossa greca, con particolare riferimento al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli (da cui dipendono canonicamente le comunità ortodosse presenti sul territorio nazionale) affondano le radici in una tradizione millenaria che attraversa la storia stessa del nostro Paese. Dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, in seguito all'avanzata ottomana, numerose comunità greche trovarono rifugio in Italia, stabilendosi in diverse località, tra cui anche la città di Barletta, che divenne uno dei punti di approdo di questa diaspora. Queste comunità hanno portato nel nostro territorio valori importanti come libertà. Giustizia, pace e rispetto dei diritti umani.
La speranza condivisa è che presto si riescano ad attivare progetti concreti di recupero e custodia.
Angelo Torre, anni fa, ha anche scritto una lettera alla Soprintendenza, che, pur avendo avuto risposta, non ha prodotti i risultati sperati. Torre si auspicava che dall'alto si potesse intervenire per smuovere in tempi brevi i ruoli, le azioni mirate per la dignitosa conservazione di questo spezzo di storia locale e non solo, e ad attivare urgentissimi meccanismi di ripristino e custodia dell'intero monumento.
Una parte della lettera di Torre cita: "Col cuore in mano chiedo che si intervenga per arrestare il degrado di questo piccolo ma nobile, prestigioso, sacro pezzo di storia della nostra città di Barletta, perché 'magari insieme', con le autorità religiose e laiche, si possa trovare la soluzione migliore per la tutela e valorizzazione di tale patrimonio storico, culturale e religioso, luogo di riposo dell'anima di coloro che si sono addormentati nel Signore".
Ma nulla di fatto. Le recenti piogge hanno provocato la caduta di alcuni massi del muro perimetrale, a rischio anche la sicurezza dei visitatori del cimitero di Barletta.
Il cimitero greco-ortodosso risale al 1844 ed era il cimitero della comunità greco-ortodossa di Barletta, legata alla chiesa greca locale. I rapporti tra l'Italia e la Chiesa ortodossa greca, con particolare riferimento al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli (da cui dipendono canonicamente le comunità ortodosse presenti sul territorio nazionale) affondano le radici in una tradizione millenaria che attraversa la storia stessa del nostro Paese. Dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, in seguito all'avanzata ottomana, numerose comunità greche trovarono rifugio in Italia, stabilendosi in diverse località, tra cui anche la città di Barletta, che divenne uno dei punti di approdo di questa diaspora. Queste comunità hanno portato nel nostro territorio valori importanti come libertà. Giustizia, pace e rispetto dei diritti umani.
La speranza condivisa è che presto si riescano ad attivare progetti concreti di recupero e custodia.