Il bando nazionale “Capitale italiana del mare 2026”: una sfida strategica per identità, sviluppo e futuro che Barletta deve cogliere
La nota firmata dalla consigliera comunale di Fratelii d'Italia, Stella Mele
sabato 20 dicembre 2025
16.09
Il mare rappresenta uno degli elementi fondanti dell'identità storica, economica e culturale di Barletta. Per questo il recente bando nazionale per il conferimento del titolo di "Capitale italiana del mare 2026", promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, costituisce un'occasione strategica, un'opportunità concreta che Barletta deve cogliere.
Il riconoscimento, riservato ai Comuni costieri italiani, è accompagnato da un finanziamento statale di 1 milione di euro e mira a valorizzare la cultura del mare, la sostenibilità ambientale, l'economia marittima e il patrimonio storico delle città affacciate sul mare.
Barletta possiede tutte le caratteristiche per essere protagonista di questa sfida: una storia marinara antica, un porto che ha segnato lo sviluppo economico e culturale della città, un patrimonio di saperi e tradizioni legate al mare che meritano di essere rilanciati in una visione moderna e sostenibile.
La candidatura a Capitale italiana del mare 2026 non sarebbe solo un evento, ma una scelta politica di visione: significherebbe rimettere il mare al centro delle politiche urbane, ricucire il rapporto tra città e porto, valorizzare il lavoro e le competenze delle maestranze del mare, promuovere uno sviluppo duraturo e inclusivo - dichiara Stella Mele Consigliere comunale di Fratelli d'Italia -.
Per questo auspico che il Comune di Barletta possa presentare ufficialmente la propria candidatura, avviando un percorso partecipato che coinvolga istituzioni, associazioni, operatori economici, scuole e cittadini. Un progetto condiviso, capace di rappresentare l'identità della città e di lasciare un'eredità concreta in termini culturali, sociali ed economici, lavorando ad un programma annuale delle attività che possa contemplare diverse aree tematiche in coerenza con le finalità del bando.
Si pensi, ad esempio:
• ad una mostra diffusa "Barletta porto dell'Adriatico" (Castello, porto, centro storico);
• ad un "Archivio digitale della memoria marinara" (pescatori, portuali, Capitaneria di Porto);
• ad una rassegna di incontri su storia navale, commercio marittimo, Adriatico medievale e moderno;
• ad un Festival delle antiche maestranze del mare (cantieristica, reti, navigazione);
• a laboratori didattici per scuole e giovani sulle professioni del mare;
• ad un racconto dell'economia portuale e della pesca tra tradizione e innovazione;
• ad un programma di educazione ambientale, biodiversità marina e di economia circolare;
• ad eventi divulgativi su cambiamento climatico e coste;
• a progetti pilota di turismo costiero sostenibile e accessibile;
• ad una "settimana dell'Adriatico" pensando ad un dialogo culturale con altre città costiere italiane;
• ad itinerari turistico-culturali legati al mare.
• al coinvolgimento dei quartieri storicamente legati alle nostre litoranee.
Queste e tantissime altre potrebbero essere le iniziative per valorizzare la nostra identità, anche per preparare il terreno e iniziare a pianificare concretamente quel progetto turistico che tutti i barlettani sognano.
Barletta è città di mare. Oggi ha l'occasione di dirlo con forza, trasformando la propria storia marinara in una leva di sviluppo per il futuro. Un progetto, se colto, capace di rappresentare l'identità della città e di parlare al Paese.
Il riconoscimento, riservato ai Comuni costieri italiani, è accompagnato da un finanziamento statale di 1 milione di euro e mira a valorizzare la cultura del mare, la sostenibilità ambientale, l'economia marittima e il patrimonio storico delle città affacciate sul mare.
Barletta possiede tutte le caratteristiche per essere protagonista di questa sfida: una storia marinara antica, un porto che ha segnato lo sviluppo economico e culturale della città, un patrimonio di saperi e tradizioni legate al mare che meritano di essere rilanciati in una visione moderna e sostenibile.
La candidatura a Capitale italiana del mare 2026 non sarebbe solo un evento, ma una scelta politica di visione: significherebbe rimettere il mare al centro delle politiche urbane, ricucire il rapporto tra città e porto, valorizzare il lavoro e le competenze delle maestranze del mare, promuovere uno sviluppo duraturo e inclusivo - dichiara Stella Mele Consigliere comunale di Fratelli d'Italia -.
Per questo auspico che il Comune di Barletta possa presentare ufficialmente la propria candidatura, avviando un percorso partecipato che coinvolga istituzioni, associazioni, operatori economici, scuole e cittadini. Un progetto condiviso, capace di rappresentare l'identità della città e di lasciare un'eredità concreta in termini culturali, sociali ed economici, lavorando ad un programma annuale delle attività che possa contemplare diverse aree tematiche in coerenza con le finalità del bando.
Si pensi, ad esempio:
• ad una mostra diffusa "Barletta porto dell'Adriatico" (Castello, porto, centro storico);
• ad un "Archivio digitale della memoria marinara" (pescatori, portuali, Capitaneria di Porto);
• ad una rassegna di incontri su storia navale, commercio marittimo, Adriatico medievale e moderno;
• ad un Festival delle antiche maestranze del mare (cantieristica, reti, navigazione);
• a laboratori didattici per scuole e giovani sulle professioni del mare;
• ad un racconto dell'economia portuale e della pesca tra tradizione e innovazione;
• ad un programma di educazione ambientale, biodiversità marina e di economia circolare;
• ad eventi divulgativi su cambiamento climatico e coste;
• a progetti pilota di turismo costiero sostenibile e accessibile;
• ad una "settimana dell'Adriatico" pensando ad un dialogo culturale con altre città costiere italiane;
• ad itinerari turistico-culturali legati al mare.
• al coinvolgimento dei quartieri storicamente legati alle nostre litoranee.
Queste e tantissime altre potrebbero essere le iniziative per valorizzare la nostra identità, anche per preparare il terreno e iniziare a pianificare concretamente quel progetto turistico che tutti i barlettani sognano.
Barletta è città di mare. Oggi ha l'occasione di dirlo con forza, trasformando la propria storia marinara in una leva di sviluppo per il futuro. Un progetto, se colto, capace di rappresentare l'identità della città e di parlare al Paese.