Giuseppe De Nittis, “La Signora Denittis col figlio", (1875-1876)
La memoria familiare e la voce degli occhi, nota critica dello scrittore Giuseppe Lagrasta
domenica 26 ottobre 2025
12.59
L'autore indaga un tema peculiare, non sempre al centro dell'attenzione critica dell'opera di Giuseppe De Nittis, relativo alla pedagogia, in questo caso, alla pedagogia familiare e al rapporto che intercorre con i processi formativi insiti ai linguaggi artistici. Nell'opera, "La Signora De Nittis col figlio", (1875-1876, Pinacoteca Giuseppe De Nittis) si pone in luce, come, dalle relazioni affettive, dal movimento prossemico e dall'espressione delle figure, scaturiscano l'alfabeto delle emozioni e il teatro della memoria familiare.
L'opera di Giuseppe De Nittis, racconta una connessione vitale, tra l'artista e i suoi familiari e tale intreccio, sostiene gli elementi fondamentali della relazione affettiva e dell'intensità emotiva, e stabilisce una positiva risonanza interiore. La magica tavolozza illumina il teatro della memoria familiare, esalta la relazione affettiva, rimarcando la possanza avvolgente dei colori della Stanza di Casa De Nittis. La tela del De Nittis, descrive la storia dei sentimenti familiari e il desiderio di "conferma dell'identità e della relazione affettiva", mentre l'autore, attraverso la tavolozza emotiva comunica l'energia trasformativa racchiusa tra le ombre e una scintilla di luce.
Si registra, inoltre, quali sono le emozioni scritte e i sentimenti non scritti che rivitalizzano la geografia della memoria denittisiana, che si focalizza, da un lato, sulla grammatica dei colori e dall'altro, sull'alfabeto delle emozioni. Così, in quest'opera, ritroviamo la neo-modernità di Giuseppe Denittis che connette i linguaggi delle figure e la cifra simbolica dei colori, illuminando così, gli stati d'animo dei protagonisti. Nella tela "La Signora De Nittis col figlio", l'artista narra una condizione spirituale che rinvia alla scoperta dell'identità interiore dei protagonisti, comunicando allo spettatore che, dove non giunge la forza significata delle parole sarà necessario usare la voce degli occhi. In tale prospettiva, il linguaggio dello sguardo si carica di un segreto che soltanto la Famiglia Denittis conosce e conserva, un alfabeto, che appare e dispare offrendo emblemi trasformativi alla vita delle figure e alla sostanza dei colori. Dall'opera in esame, emerge una grammatica dell'identità caratteristica delle opere denittisiane, quando dipinge soggetti che vivono da protagonisti attivi e dinamici, quando la presenza dell'umano carica le opere di significati educativi, quando il segreto dell'immagine abita il gioco dei colori. La pedagogia familiare della pittura narrativa denittisiana esalta i principi della relazione affettiva, offrendo lo spazio del racconto ad un'opera che apre un nuovo momento estetico del percorso neo-moderno dell'artista barlettano. La cifra simbolica della pedagogia narrativa denittisiana, si alimenta, altresì, di espressioni, descrizioni visive, narrazioni metaforiche, intuizioni e visioni che si instaurano tra lo sguardo bambino di Jacques e lo sguardo maturo della Signora Lèontine, che tra loro conuigati, comunicano il loro amore al pittore che li ritrae. Così, tra il frangersi e il rifrangersi della luce e dei colori, l'autobiografia familiare si fonde con la cifra poetica del nostro artista, consolidando gli elementi costitutivi della mappa stilistica dellla peadagogia narrativa denittisiana.
Giuseppe De Nittis, indica allo spettatore un nuovo metodo d'osservazione, perchè lo invita ad attivare percorsi ideativi ed interpretativi che favoriscano, per un verso, il riconoscimento del significato intrinseco dell'amore familiare e filiale, e per l'altro, valorizzino l'alfabeto interiore della luce, come bussola orientativa che illumini la famiglia De Nittis, di una luce che parli con gli occhi e con il cuore. La pedagogia familiare di Giuseppe De Nittis, evidenzia la necessità di educare attraverso i linguaggi dell'arte, partendo da una mappa valoriale fondata sull'analisi e rielaborazione dei linguaggi artistici, quali elementi fondativi dei processi di formazione, sostenuti dall'interiorizzazione delle categorie estetiche e dal riconoscimento dei vissuti emotivi. La mappa valoriale, supporta gli strumenti didattici dei linguaggi artistici per fare formazione, così come pure alimenta l'arte dell'incoraggiamento, come contesto per attuare attività fondate su relazioni educative efficaci e interventi didattici innovativi.
Nota di lettura
F. Antonacci, V. Berni (a cura di), Le Arti dell'educare, FrancoAngeli, Milano, 2024;
G. De Nittis, "Taccuino 1870/1884", Editrice Rotas, Barletta, 2021;
G. De Nittis, La Signora De Nittis col figlio, iF. Mazzocca, P. Zatti, (a cura di), SilvanaEditoriale, Milano, 2024;
R. Miracco, G. De Nittis, La Donazione di Lèontine De Nittis, Catalogo Generale, Gangemi Editore, Roma, 2023.
© Tutti i diritti riservati
L'opera di Giuseppe De Nittis, racconta una connessione vitale, tra l'artista e i suoi familiari e tale intreccio, sostiene gli elementi fondamentali della relazione affettiva e dell'intensità emotiva, e stabilisce una positiva risonanza interiore. La magica tavolozza illumina il teatro della memoria familiare, esalta la relazione affettiva, rimarcando la possanza avvolgente dei colori della Stanza di Casa De Nittis. La tela del De Nittis, descrive la storia dei sentimenti familiari e il desiderio di "conferma dell'identità e della relazione affettiva", mentre l'autore, attraverso la tavolozza emotiva comunica l'energia trasformativa racchiusa tra le ombre e una scintilla di luce.
Si registra, inoltre, quali sono le emozioni scritte e i sentimenti non scritti che rivitalizzano la geografia della memoria denittisiana, che si focalizza, da un lato, sulla grammatica dei colori e dall'altro, sull'alfabeto delle emozioni. Così, in quest'opera, ritroviamo la neo-modernità di Giuseppe Denittis che connette i linguaggi delle figure e la cifra simbolica dei colori, illuminando così, gli stati d'animo dei protagonisti. Nella tela "La Signora De Nittis col figlio", l'artista narra una condizione spirituale che rinvia alla scoperta dell'identità interiore dei protagonisti, comunicando allo spettatore che, dove non giunge la forza significata delle parole sarà necessario usare la voce degli occhi. In tale prospettiva, il linguaggio dello sguardo si carica di un segreto che soltanto la Famiglia Denittis conosce e conserva, un alfabeto, che appare e dispare offrendo emblemi trasformativi alla vita delle figure e alla sostanza dei colori. Dall'opera in esame, emerge una grammatica dell'identità caratteristica delle opere denittisiane, quando dipinge soggetti che vivono da protagonisti attivi e dinamici, quando la presenza dell'umano carica le opere di significati educativi, quando il segreto dell'immagine abita il gioco dei colori. La pedagogia familiare della pittura narrativa denittisiana esalta i principi della relazione affettiva, offrendo lo spazio del racconto ad un'opera che apre un nuovo momento estetico del percorso neo-moderno dell'artista barlettano. La cifra simbolica della pedagogia narrativa denittisiana, si alimenta, altresì, di espressioni, descrizioni visive, narrazioni metaforiche, intuizioni e visioni che si instaurano tra lo sguardo bambino di Jacques e lo sguardo maturo della Signora Lèontine, che tra loro conuigati, comunicano il loro amore al pittore che li ritrae. Così, tra il frangersi e il rifrangersi della luce e dei colori, l'autobiografia familiare si fonde con la cifra poetica del nostro artista, consolidando gli elementi costitutivi della mappa stilistica dellla peadagogia narrativa denittisiana.
Giuseppe De Nittis, indica allo spettatore un nuovo metodo d'osservazione, perchè lo invita ad attivare percorsi ideativi ed interpretativi che favoriscano, per un verso, il riconoscimento del significato intrinseco dell'amore familiare e filiale, e per l'altro, valorizzino l'alfabeto interiore della luce, come bussola orientativa che illumini la famiglia De Nittis, di una luce che parli con gli occhi e con il cuore. La pedagogia familiare di Giuseppe De Nittis, evidenzia la necessità di educare attraverso i linguaggi dell'arte, partendo da una mappa valoriale fondata sull'analisi e rielaborazione dei linguaggi artistici, quali elementi fondativi dei processi di formazione, sostenuti dall'interiorizzazione delle categorie estetiche e dal riconoscimento dei vissuti emotivi. La mappa valoriale, supporta gli strumenti didattici dei linguaggi artistici per fare formazione, così come pure alimenta l'arte dell'incoraggiamento, come contesto per attuare attività fondate su relazioni educative efficaci e interventi didattici innovativi.
Nota di lettura
F. Antonacci, V. Berni (a cura di), Le Arti dell'educare, FrancoAngeli, Milano, 2024;
G. De Nittis, "Taccuino 1870/1884", Editrice Rotas, Barletta, 2021;
G. De Nittis, La Signora De Nittis col figlio, iF. Mazzocca, P. Zatti, (a cura di), SilvanaEditoriale, Milano, 2024;
R. Miracco, G. De Nittis, La Donazione di Lèontine De Nittis, Catalogo Generale, Gangemi Editore, Roma, 2023.
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