Ex Palazzo delle Poste, «l'amministrazione Cannito cancella la storia»

La nota a firma del gruppo consiliare del Partito democratico 

giovedì 31 dicembre 2020 11.25
«Resterà negli annali della città di Barletta il fallimento di questa amministrazione nell'aver mancato all'esercizio del diritto di prelazione per l'acquisto del Palazzo delle Poste» scrivono i rappresentanti del Gruppo consiliare del Partito democratico, Ruggiero Mennea, Rosa Cascella, Dino Delvecchio, Rosanna Maffione e Antonio Divincenzo. «Si è conclusa, così, nel peggiore dei modi una vicenda che si trascinava da vent'anni. Mancato, colpevolmente, l'appuntamento con la storia da parte dell'amministrazione guidata da Cosimo Damiano Cannito. Se l'amministrazione Cannito cercava un motivo per entrare nella storia della città, l'ha certamente trovato. Questa scelta sciagurata i cittadini non la dimenticheranno facilmente. Nonostante si siano moltiplicati gli appelli pubblici in favore dell'acquisto dell'immobile, sindaco e giunta si sono dimostrati sordi e indifferenti.

Nel mese di novembre abbiamo appreso dalla stampa, e non dall'amministrazione, che il Ministero per i beni e le attività culturali, con una nota pervenuta il 18 settembre scorso, aveva comunicato al Comune di Barletta il rilascio dell'autorizzazione alla vendita del Palazzo delle Poste e ha invitato gli enti destinatari a valutare le determinazioni preventive circa l'interesse ad esercitare il diritto di prelazione. Sul Palazzo come è noto, fortunatamente, insiste un vincolo storico-artistico e l'autorizzazione all'alienazione, data dal MiBACT, contiene precise prescrizioni in ordine ad una destinazione d'uso compatibile con il suo carattere storico-culturale, alla conservazione degli interni e degli esterni e alle condizioni di fruibilità pubblica. Ora, non sappiamo come sarà possibile garantire la pubblica fruibilità di questo bene, visto che finirà nelle mani di privati per volontà dell'amministrazione Cannito. Senza trascurare il fatto che sempre i privati, attuali proprietari dell'immobile, non hanno certo brillato in materia di salvaguardia e tutela del Palazzo, che infatti è in uno stato di evidente abbandono e incuria.

Abbiamo fatto il possibile, come Partito democratico, dentro e fuori il Consiglio comunale, per impedire quest'atto improvvido ma l'amministrazione si è intestardita nel percorrere la sua strada contro tutti e tutto. Restando sorda ad ogni appello venuto da più parti e da autorevoli personalità della società civile. L'amministrazione Cannito ha fatto trascorrere circa tre mesi in vano, senza mettere in campo alcuna iniziativa o azione propositiva. Nulla è stato fatto per raccogliere gli appelli a raccordare le diverse istituzioni locali e nazionali, per favorire un'azione sinergica sulla prelazione e il successivo progetto di ristrutturazione e riqualificazione dell'immobile e restituirlo alla pubblica fruibilità. Resta salda, per il PD, la volontà di salvaguardare i valori costituzionali e della resistenza, che a Barletta trovarono un primo sussulto nazionale nell'opposizione, civile e militare, all'occupazione nazista della città.

Abbiamo tutti visto e letto quanto accaduto, lo scorso 12 settembre,in merito alla mancata commemorazione della resistenza militare del locale presidio.Ora, rinunciando ad esercitare il diritto di prelazione sul palazzo delle Poste, luogo simbolo della città, dove fu compiuto il barbaro eccidio dei dieci vigili e due netturbini, per farci un contenitore culturale e di memoria storica, l'amministrazione Cannito rende ulteriormente palese il suo disinteresse per i fatti del settembre '43, che valsero alla città ben due medaglie d'oro. Potremmo sostenere che è stata resa addirittura manifesta la volontà di ridimensionare la portata dei fatti che videro Barletta protagonista della lotta di liberazione nazionale. Ma noi, come PD, continueremo a lottare per denunciare l'operato di questa amministrazione che, ormai è evidente a tutti, falsamente si professa per i valori della resistenza».