Elezioni politiche 2022. Procura Taranto chiude indagini su caso Lanotte

Nel mirino una sezione elettorale di Taranto: ipotesi di voti scambiati tra FI e FdI

domenica 14 dicembre 2025 21.47
La Procura della Repubblica di Taranto ha concluso le indagini su una presunta manipolazione del risultato delle elezioni politiche del 2022, relativa alla sezione elettorale n. 54 del Comune di Taranto. L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Mariano Evangelista Buccoliero, ipotizza un'alterazione dei verbali di scrutinio che avrebbe inciso sull'assegnazione di un seggio alla Camera dei deputati nel collegio plurinominale Puglia.

Secondo quanto emerso dalle indagini della Digos, supportate da ispezioni giudiziali sulle schede elettorali e dal confronto con le tabelle ufficiali di scrutinio, nella sezione finita sotto la lente sarebbero stati invertiti i voti attribuiti alle liste di Fratelli d'Italia e Forza Italia. In particolare, agli atti risulterebbe una registrazione dei risultati non corrispondente allo scrutinio voto per voto: 213 preferenze assegnate a Forza Italia e 52 a Fratelli d'Italia, quando – secondo l'accusa – il dato reale sarebbe stato esattamente opposto.

Una distorsione definita dagli investigatori «sostanziale», perché potenzialmente in grado di modificare l'esito complessivo nel collegio e determinare l'elezione di un candidato diverso da quello che sarebbe risultato sulla base del voto effettivamente espresso dagli elettori. In concreto, l'aumento dei voti a favore di Forza Italia nel capoluogo ionico avrebbe fatto scattare il seggio alla Camera per il forzista tarantino Vito De Palma, a discapito di un candidato della provincia di Barletta-Andria-Trani.

L'indagine trae origine da un esposto presentato da Marcello Lanotte, barlettano, candidato alle politiche del 2022 nella Bat e successivamente eletto consigliere regionale con Forza Italia. A seguito degli accertamenti, risultano iscritti nel registro degli indagati diversi componenti del seggio – presidenti, segretari e scrutatori – oltre allo stesso De Palma, ritenuto dagli inquirenti consapevole della trasmissione di dati non veritieri agli uffici elettorali competenti. Tra gli indagati figura anche il consigliere regionale Massimiliano Di Cuia.

Le ipotesi di reato contestate spaziano dal falso ideologico e materiale in atti pubblici alla violazione delle norme previste dal Testo unico per l'elezione della Camera dei deputati. Con la chiusura delle indagini preliminari, gli indagati avranno ora la possibilità di presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati prima delle determinazioni finali della Procura.

Durissimo il commento dell'avvocato di Lanotte, Michele Cianci: «Siamo di fronte a fatti di una gravità impressionante. Sottrarre un seggio alla Bat, territorio che rappresenta oltre 50mila elettori, significa colpire al cuore la democrazia e alimentare ulteriormente la distanza tra cittadini e istituzioni».