Ecomuseo di Canne e Ariscianne: ora il Sindaco può attivare le procedure per l'istituzione

"Barletta si fa in 4" scrive a Cascella

martedì 3 febbraio 2015
Attivare celermente, ora che i passaggi preliminari sono stati completati, le procedure previste dalla Legge Regionale n. 15/2011 ai fini di istituire, riconoscere e promuovere l'Ecomuseo di Canne della Battaglia e Ariscianne. È la richiesta dell'associazione "Barletta si fa in quattro" al sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, all'indomani dell'approvazione della giunta regionale di nove ecomusei in Puglia, avvenuta il 29 gennaio scorso. Per il momento l'unica provincia priva di un'area tutelata in qualità di Ecomuseo risulta essere proprio la Bat.

In questo senso dall'associazione barlettana, che avviò l'iniziativa già tre anni fa, subito dopo l'approvazione della legge regionale, è nata, con apposito atto notarile, l'Associazione Ecomuseale di Canne della Battaglia e Ariscianne, presieduta dall'archeologo Ruggero Lombardi, che ha proprio l'obiettivo, come previsto dalla legge, di istituire e promuovere l'Ecomuseo. "Purtroppo malgrado si sia cominciati a operare contemporaneamente ai nove ecomusei oggi riconosciuti dalla Regione Puglia dopo un lavoro lungo almeno tre anni, sull'iter dell'Ecomuseo di Canne e Ariscianne ha inciso negativamente l'interruzione prematura della scorsa amministrazione comunale, il che è significato interrompere il progetto e riannodare i fili successivamente, con enormi e deleterie perdite di tempo" spiegano Carmen Craca, presidente di Barletta si fa in quattro, e Ruggero Lombardi.

La neonata associazione ecomuseale ha scritto al primo cittadino di Barletta, che si era già mostrato disponibile a sposare il progetto, per chiedere appunto di procedere con sollecitudine nell'iter per l'istituzione e il riconoscimento dell'ecomuseo, "facendo anche seguito all'incontro informale", si legge nella lettera, "che si è tenuto presso palazzo di Città nel mese di Novembre 2014 alla Sua presenza e quella dell'assessore alle politiche della sostenibilità ambientale, dell'assessore alle politiche del territorio, del consigliere regionale Mennea, dei competenti dirigenti di settore e dei rappresentanti dell'associazione ecomuseale".

"L'ecomuseo è un'istituzione culturale che assicura in forma permanente – continuano Carmen Craca e Ruggero Lombardi – su un determinato territorio e con la partecipazione della popolazione, le funzioni di ricerca, conservazione, valorizzazione di un insieme di beni naturali e culturali, rappresentativi di un ambiente e dei modi di vita che lì si sono succeduti. L'ecomuseo è un luogo attivo di promozione della identità collettiva e del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico nella forma del museo permanente. Per Canne e Ariscianne si tratterebbe di una nuova vita, con indubbie ripercussioni positive per il nostro territorio, la nostra storia e la nostra identità".