Ecomusei, «un'altra occasione persa a causa dell'inerzia del centrosinistra»

L'accusa del capogruppo consiliare di FI Dario Damiani

giovedì 5 febbraio 2015
Torna d'attualità la questione Ecomusei regionali. A parlarne è il capogruppo consiliare di Forza Italia Dario Damiani che lancia delle precise accuse alla maggioranza sulla gestione di tale questione.

«Ancora una doccia fredda per lo sviluppo del nostro territorio legato alle aree archeologico-paesaggistiche. Il 29 gennaio scorso la Giunta regionale ha approvato ben nove Ecomusei, come previsto dalle legge n.15 del 2011, ma nessuno di essi ricade nel territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani. Tutte le province pugliesi sono rappresentate nella mappa degli "ecomusei di interesse regionale", tranne la Bat. Chi dobbiamo "ringraziare" stavolta per l'ennesima occasione perduta? Eppure, all'indomani dell'approvazione della legge, consiglieri e assessori, regionali e comunali, di centrosinistra si prodigarono in mille occasioni nell'organizzare convegni per annunciare che a breve le zone di Canne della Battaglia e Ariscianne, entrambe a Barletta, sarebbero state oggetto di riqualificazione grazie proprio al progetto degli Ecomusei. Come sempre, al dispendio di energie in strategie di comunicazione non corrisponde poi alcun beneficio concreto per il nostro territorio. Tutti bravi a parole, molto meno a portare a casa qualche risultato. Le domande avrebbero dovuto essere presentate dagli enti interessati entro il 31 gennaio 2013: sarà stato ancora una volta un colpevole ritardo a far perdere al territorio di Barletta e della Bat questo ottimo treno? Un danno che rasenta la beffa per un territorio come il nostro, cuore della storia millenaria della Puglia, condannato purtroppo a restare alla finestra per incapacità progettuali della classe politica che lo rappresenta.

La vicenda mi riporta alla mente la recente esclusione, sempre per mano della Regione Puglia e degli amministratori cittadini, avvenuta nell'agosto del 2009 del progetto GAL Colli di Canne, l'unico progetto e l'unica città della regione ad essere esclusa, venti milioni di euro di investimenti nel settore dello sviluppo agricolo persi per l'incapacità progettuale dei nostri amministratori di centrosinistra».