«Dov’è l’emendamento? Io non l’ho toccato»

Consiglio comunale “tecnico” e quasi stanco, tira le ore piccole

mercoledì 17 giugno 2015 0.49
"E' andata come doveva andare" e non ci viene in mente migliore locuzione per descrivere il consiglio comunale di ieri (potremmo dire "di oggi"; poco dopo la mezzanotte il consigliere Dario Damiani minaccia che «nonostante l'ora tarda, stiamo entrando nel vivo» e probabilmente ha ragione). Un consiglio comunale soporifero per la maggior parte del tempo e avvincente per la minor parte, che mostra il meglio di sé soltanto a tratti. Altra locuzione che spiega in maniera geniale la maggior parte del consiglio è quella involontariamente comica proferita al tavolo presidenziale: «Dov'è l'emendamento? Io non l'ho toccato».

I punti all'ordine del giorno recavano con loro stessi importanza e rigore, e le votazioni si sono susseguite senza sussulti: stanche alzate di mano scandivano il tempo battuto col metronomo dai richiami della presidente Carmela Peschechera accanto ad un Pasquale Cascella un po' stanco.

L'inizio in assoluto ritardo attorno alle 18 dopo i fuochi d'artificio della mattina e l'intervento del primo cittadino sempre sulla questione. Luigi Pannarale, presidente della Bar.S.A., promette che si dimetterà a breve a causa di importanti impegni accademici e ciò dà avvio ad una serie di buoni interventi proprio sulla municipalizzata. Superati questi si giunge ad una riduzione dei toni a seguito della gran quantità di emendamenti da votare (una curiosità: molti verranno ritirati, alcuni con spiegazioni, alcuni senza spiegazioni). Si rivede il confermato consigliere regionale Filippo Caracciolo tra i banchi della maggioranza.

Cosa altro succede? Una votazione andata a finire male ("già consumata" secondo la Peschechera) altera il consigliere Flavio Basile che chiede parola e tiene banco indicando all'uditorio una sorta di inadeguatezza della Presidente del consiglio. La nostra non regge, vola qualche parola a volume alto e sospensione obbligatoria.

Si ricomincia con altri emendamenti. Uno in particolare viene ritirato e innesca un ripensamento della maggioranza per bocca di Cosimo Bruno che chiede tempo per rivedere assieme ai consiglieri della sua stessa area. Bruno chiede cinque minuti, ne ottiene dieci "data l'ora tarda". Si ricomincerà ben più di un'ora dopo alle 23.20.

In velocità altri emendamenti, altre votazioni, quasi una formalità. Il consigliere Cosimo Damiano Cannito se la prende con il suo pari Santeramo: «Hai almeno letto questo emendamento prima di votarlo?». Ne consegue lunga scia di polemiche tra i due con toni parecchio alti e qualche concessione al vernacolo ma ci troviamo a condividere questo richiamo ad un maggior rigore nelle votazioni. Sono troppe e troppo "facciamo come il partito vuole".

Consiglio comunale ancora in corso, cosa ci riserverà il futuro mentre la notte lampeggia? In questo momento un Cannito calmo, richiama a "rami secchi e rami pesanti nella Bar.S.A." e non crediamo si riferisse alla raccolta dell'organico.