Donne, politica e società. Diritto al voto e alla partecipazione.

Le parole di Sabrina Salerno dell'associazione Beni Comuni. La petizione per la proposta di legge di iniziativa popolare per la doppia preferenza al centro del dibattito

martedì 1 maggio 2012
«Si tiene oggi a Barletta lo spettacolo 'Libere' della Comencini. Il 1° maggio nella nostra Città è donna, spiegano le responsabili della sezione cittadina del movimento nazionale a tutela dei diritti femminili "Se non ora quando?"» Così ha inizio la lettera aperta di Sabrina Salerno, Presidente dell'associazione Beni Comuni di Barletta. «Il Comune di Barletta- prosegue la Salerno richiamando alla memoria il tragico crollo di via Roma- ha inteso declinare al femminile la Festa del Lavoro, una delle ricorrenze più significative dell'Italia democratica e repubblicana, patrocinando l'evento del movimento che è chiaramente legato anche alla vicenda del crollo dello scorso ottobre, che ha visto proprio 5 donne di questa comunità perdere la vita sul posto di lavoro».

«In tale occasione si potrà firmare la petizione per la proposta di legge di iniziativa popolare per la doppia preferenza. Dall'8 marzo scorso, infatti, numerosi comitati sono impegnati a favore dell'equilibrio nella rappresentanza di genere nelle elezioni per il Consiglio Regionale e il/la Presidente della Regione Puglia. Auspico che all'interno del dibattito che seguirà lo spettacolo, i partecipanti, nel discutere sulla questione femminile, i generi e le generazioni, sulle potenzialità delle donne, sulla qualità del loro agire e sulla condizione della donna in Italia, spingano affinché anche nella nostra Città ci sia uno strumento in grado di garantire la partecipazione di tutte quelle donne che, volontariamente, lavorano nel nostro territorio a favore della rappresentanza femminile della nostra comunità. Mi riferisco alla Consulta femminile. Lo Statuto del nostro Comune promuove all'art. 69 la costituzione delle Consulte Comunali proprio per favorire il coinvolgimento dei cittadini alla vita amministrativa».

Ruolo della donna nella società civiile appunto fondamentale per la Salerno: «Questo perché ritengo sia fondamentale dar voce anche a quelle che donne che fanno politica non nei partiti o nelle pubbliche amministrazioni ma nella società civile. Il loro contributo sarebbe utile a favorire tutte quelle politiche utili a supportare le donne nei diversi ruoli che ricoprono (mamma, casalinga, figlia, lavoratrice, etc.) per renderle sempre più indipendenti e libere di scegliere, anche se e come impegnarsi politicamente. Concordo con la filosofa Luisa Muraro che pone l'accento non tanto sull'ingresso o meno delle donne in politica ma sulla possibilità o meno che esse siano in grado di farsi valere con la loro esperienza e competenza. Bisogna scongiurare il pericolo di diventare dei neutri o peggio ancora di far propri i modelli maschili. Una volta ottenute le pari opportunità, è necessario portare tutta la propria differenza, il proprio essere altrimenti con cambierebbe nulla. E questo si ottiene a costo di un costante impegno per una rivoluzione culturale in grado di far acquisire, in primis, proprio alle donne le potenzialità dell'essere donna».

«Infine invito le rappresentanti del movimento Snoq aderenti ad un partito- esorta nella lettera la Salerno- a far proprio l'appello del gruppo del social network facebook 'Lettera ai partiti'. Le sottoscrittrici dichiarano che non voteranno per quei partiti che non presenteranno liste con il 50% delle donne tra i candidati e che non forniranno i profili dettagliati delle loro candidate e dei loro candidati. Questo nell'attesa di una legge elettorale che possa eliminare ogni discriminazione. Ritengo sia un passaggio fondamentale anche perché un quotidiano locale denunciava giorni fa che i consiglieri regionali della Puglia stanno preparando un blitz per scongiurare che passi la proposta di legge per la doppia preferenza. Pare che si sia già riunita la conferenza dei Capigruppo coordinata dal presidente del Consiglio Onofrio Introna proprio per elaborare ed approvare una nuova elettorale (per sostituire quella vecchia censurata dalla Corte Costituzionale) in tempo utile ad evitare che in Commissione arrivi la proposta di legge popolare dei movimenti femminili».

La chiosa finale è "con dedica" all'amministrazione regionale e a quella barlettana: «Siamo in grado di avere maggior informazioni dai nostri 4 consiglieri regionali, in particolare da Franco Pastore che più volte si è presentato come il paladino della rappresentanza femminile, salvo poi 'tollerare', come tutti, per quasi un anno una giunta maschile e fuori legge? Siamo in grado di spingere la nostra amministrazioni comunale a dare un senso a questo patrocinio?»