«Dobbiamo chiederci il perché dell’antipolitica», intervista ad Alfredo Reichlin

«Il PCI è storia conclusa»

sabato 26 aprile 2014 10.29
A cura di Paolo Doronzo
A margine della serata, svoltasi a Barletta presso palazzo Della Marra per ricordare la figura di Enrico Berlinguer –Segretario del PCI dal 1972 al 1984-, a trent'anni della sua scomparsa, i microfoni di Barlettalife hanno incontrato Alfredo Reichlin, storico Dirigente del PCI, già Direttore dell'Unità, stretto collaboratore dello stesso Berlinguer e nato a Barletta, di cui il padre, prima della Seconda Guerra Mondiale, fu anche Primo Cittadino.

In questa serata dedicata ad Enrico Berlinguer, ci può dire se oggi alla politica italiana manca più Berlinguer o il PCI di Berlinguer?
A mio parere il PCI è storia conclusa: è nato su un'ipotesi strategica mondiale che ha fallito. Ciò che invece resta vivo è la moralità politica di Berlinguer, la sua capacità di aderire ad un bisogno profondo della gente di impadronirsi della propria vita, di partecipare consapevolmente alla lotta per dirigere il Paese secondo una guida morale. Il Partito è storia conclusa, ma Berlinguer, come tanti uomini, non si conclude nel Partito ma sono figure vive in sé.

Diffusa è, negli ultimi anni, la convinzione, sostenuta anche da alcuni politici o commentatori, che ormai la differenza fra destra e sinistra non ci sia più: quali sono i 'valori' che la sinistra ha perso per strada?
La sinistra è stata sconfitta. Se noi non partiamo dal riconoscimento di una sconfitta storica, è inutile parlarne; dobbiamo ripartire dalle nuove contraddizioni del mondo: dai problemi enormi di ingiustizia, di insostenibilità del tipo di economia che si sta creando; da qui deve ripartire la sinistra. Bisogna ripartire dal futuro e non dal passato.

Il M5S rischia di diventare la seconda forza in Italia: perché esiste "l'antipolitica"?
Esiste l'antipolitica, esiste la protesta perché c'è un vuoto di direzione politica, di cui i demagoghi ne approfittano, riducendo la protesta al nulla, lavorando per il disastro del Paese e quindi per la vittoria della destra. La protesta ha un fondamento reale, le cose così come sono non vanno. O questa protesta viene diretta da classi politiche responsabili o si creano fenomeni alla Grillo. Dobbiamo noi (ndr dirigenti di partito), quindi, interrogarci sul perché ci siano questi fenomeni.

Partigiano, intellettuale, giornalista, politico che ha vissuto la Prima, la Seconda e ora la Terza Repubblica: qual è la figura di cui ha più nostalgia?
Togliatti, è la figura di cui ho più nostalgia.