Cronaca di una giornata di ordinaria fibrillazione

La crisi della maggioranza è ormai sancita, quale destino per il sindaco Cascella?

martedì 10 febbraio 2015 10.44
A cura di Adriano Antonucci
Ore 10.44 di lunedì 9 febbraio, dopo ben 105 minuti di ritardo dalla convocazione ha inizio il consiglio comunale, con 20 presenti, e soprattutto le solite assenze in maggioranza. Il primo intervento è della consigliera Campese (Sinistra Unita) che chiede l'inversione dei punti all'ordine del giorno, volendo superare il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio prima di passare ai due più spinosi e "politici": Proposta progettuale di PIRU. Proposta dell'operatore privato LCS srl; Piano del commercio su aree pubbliche. A questo punto l'opposizione, che ancora una volta reggeva il numero legale, ha annunciato di non essere d'accordo e ha abbandonato l'aula. Così è venuto meno il numero legale e la seduta si è sciolta. È cominciata da qui, la lunga giornata di ordinaria fibrillazione che ha poi portato al documento redatto ieri sera dal sindaco Cascella che ha sancito ufficialmente l'esistenza di una crisi amministrativa visibile ormai da tempo.

Leggendo le parole chiare ed inequivocabili del sindaco, ed ancor prima assistendo all'ennesima debacle della maggioranza in consiglio comunale, viene spontaneo domandarsi cosa sia accaduto dopo lo scioglimento della seduta, ed allora proviamo a raccontarlo. Appena appurata la mancanza del numero legale, il sindaco ha immediatamente convocato una riunione di maggioranza alla quale erano presenti i consiglieri comunali ed i segretari politici dei vari partiti. In un clima di tensione palpabile i primi a chiedere la parola sono stati i rappresentanti della Buona Politica e Carmine Doronzo (Sinistra Unita) i quali hanno chiesto al sindaco di prendere atto della situazione e di rassegnare le proprie dimissioni per poter poi verificare nei giorni seguenti le reali intenzioni della maggioranza. Più prudente invece l'atteggiamento del PD e delle altre forze del centro-sinistra le quali si orientavano verso una valutazione graduale dei problemi. La risposta del sindaco, non si discostava molto da quella apparsa nel precedente documento e si racchiudeva nel già esplicitato concetto del: «Volete sfiduciarmi, avete gli strumenti per farlo». Appurato il sostanziale nulla di fatto anche al termine di tale incontro il dialogo è proseguito nel pomeriggio.

Alle ore 16.30 è andato in scena l'ennesimo summit tra le forze politiche del centro sinistra, nel quale si è provato a ricucire lo strappo disquisendo sulla possibilità di cominciare a dirimere i nodi convocando per la giornata di mercoledì un consiglio comunale per affrontare la questione LCS. Dopo una lunga discussione nella quale ancora una volta la maggioranza ha mostrato tutte le sue crepe ed i suoi disaccordi, non si è addivenuti ad alcuna conclusione. La riunione si è sciolta con un nulla di fatto ed in tarda serata Cascella ha redatto il noto documento nel quale prende definitivamente atto di una situazione ormai mortificante per lui, per la sua maggioranza e soprattutto per la città di Barletta, ancora una volta alle prese con un destino politico ricco di dubbi e di interrogativi irrisolti.