Crisi amministrativa, sfuma il ribaltone. Emiliano incassa il "no" delle opposizioni

Il Governatore: «I consiglieri hanno espresso diniego»

giovedì 7 ottobre 2021 21.44
Nemmeno l'intercessione del presidente della Regione Emiliano in persona è riuscita nell'intento di dare una nuova maggioranza politica al sindaco dimissionario Cosimo Cannito, il cui percorso alla guida della città di Barletta sembra essere oramai arrivato al capolinea.

Nel pomeriggio di oggi si è infatti svolta la tanto attesa riunione dei gruppi consiliari di opposizione del Consiglio comunale di Barletta ai quali lo stesso governatore Emiliano si era appellato per intavolare una forma di dialogo con il sindaco Cannito. Alla riunione ha partecipato anche il segretario regionale del Partito Democratico Marco Lacarra.

Un mandato esplorativo, quello di Michele Emiliano, che tuttavia sembrava avere un esito già scontato. Ne è prova l'ennesimo attacco, sferrato questa mattina dal consigliere regionale del Partito Democratico Caracciolo all'indirizzo del primo cittadino in merito alla mancata presentazione della documentazione per l'apertura del centro di raccolta dei rifiuti differenziati.

E infatti tutti i gruppi consiliari di opposizione presenti alla riunione hanno ribadito il loro "no" al ribaltone, complicando ulteriormente la già delicata tenuta dell'amministrazione comunale.

«Ho comunicato al sindaco Cannito di avere rivolto a tutti i gruppi di opposizione del Consiglio comunale di Barletta la sua disponibilità a costruire una nuova maggioranza di centro sinistra che includesse anche il Movimento 5 stelle. Dopo una lunga e approfondita discussione, tutti i gruppi politici presenti hanno espresso il loro diniego a partecipare ad una nuova Amministrazione con diversa maggioranza e hanno confermato la loro intenzione di votare la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco» ha fatto sapere, attraverso una nota stampa Michele Emiliano.

Il tempo per ricucire uno strappo dalle dimensioni importanti è in scadenza. E sulla testa di Cannito incombe anche la mozione di sfiducia sottoscritta da ben 18 appartenenti alla massima assise cittadina.