Crescere senza violenza, Barletta ricorda Claudio Lasala

L'incontro si terrà presso l'Auditorium del Liceo Scientifico “Cafiero”

mercoledì 14 dicembre 2022
«Venerdì 16 dicembre 2022, ore 16.30, presso l'Auditorium del Liceo Scientifico "Cafiero" in Viale Dante Alighieri n. 1, a Barletta. Si svolgerà un incontro promosso da ANP Puglia (Associazione Nazionale Presidi) insieme alle associazioni Osservatorio antiviolenza "Giulia e Rossella Onlus" e "Noi Liberamente" e con il patrocinio del Comune di Barletta diretto a cittadini, scuole, docenti, genitori, studenti, rappresentanti delle istituzioni e amministratori del territorio comunale» scrive Roberto Romito, presidente regionale ANP Puglia.

«L'incontro, che sarà aperto da Anna Maria Lasala, zia di Claudio, vedrà l'intervento del magistrato Dott. Ciro Angelillis, procuratore presso la Cassazione e già procuratore antimafia a Bari, e dell'avvocato penalista Michele Laforgia, oltre che dei rappresentanti delle associazioni promotrici e di esponenti della scuola pugliese e barlettana.

Di seguito un abstract con i contenuti:
Poco più di un anno fa, veniva ucciso a Barletta il giovane Claudio Lasala, a seguito di una discussione accesasi in un locale pubblico. Proponiamo un pomeriggio di riflessione profonda e di confronto nel quale chiederci come si sia arrivati a tanta efferatezza, quali siano stati i segnali di malessere sociale non compresi per tempo e chi abbia omesso di vagliarli con la dovuta attenzione e la necessaria tempestività, quali le forme di tutela per i familiari che tentano di sopravvivere ad un simile abominio e se e cosa si sta facendo ad ogni livello istituzionale perché una simile sciagura non si ripeta.

La scuola, attraverso l'impulso dei suoi dirigenti e dei docenti (conoscere, capire, educare alla cittadinanza, insegnare rispetto e legalità, far crescere i ragazzi senza violenza), con la partecipazione dei genitori e di quanti la frequentano e vi operano e dei cittadini e degli amministratori del territorio *può e deve dare un contributo determinante per instillare nei bambini e nei ragazzi la cultura della non violenza e del dialogo e combattere il disagio psico-sociale* che è alla base di comportamenti così tragicamente devianti, nei quali non è difficile ravvisare anche il ruolo esiziale della criminalità organizzata sul territorio.

Perché, prima di arrivare ad un omicidio così efferato, c'è stato un processo di maturazione di un substrato criminale che tutti abbiamo avuto la colpa di non riconoscere.
Sarebbe potuto capitare a chiunque, si sente dire da allora. Vogliamo dimostrare che nonostante la delinquenza, il bullismo, la cronaca nera, il futuro può ancora risplendere, perché la gran parte dei barlettani non considera normali episodi e comportamenti violenti, incivili e discriminanti e sente la necessità di denunciare il degrado e il disagio partendo dalla ricerca e dalla valorizzazione dei comportamenti sani».